Scuola Materna

“Don Antonio Adami”

Isola della Scala – VERONA

 

 

 

 

 

 

Progetto educativo

e

Piano dell’offerta Formativa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROGETTO   EDUCATIVO

 

 

 Fondamenti culturali e pedagogici

 

Le scuole materne di ispirazione cristiana affondano le proprie radici negli ideali e nei valori proposti, testimoniati e diffusi dal Vangelo.

Fin dalla prima metà del secolo scorso si sono diffuse sul territorio italiano come risposta a bisogni ed esigenze della persona e della comunità da cui hanno avuto origine. Molte sono sorte su iniziativa di filantropi ed educatori o dei fondatori delle congregazioni religiose, altre sono state volute da comunità parrocchiali o dagli stessi genitori.

La chiara ispirazione evangelica, l’intuizione pedagogica attenta alle reali esigenze dei bambini e delle bambine hanno sicuramente fatto da fondamento alle esperienze di Ferrante Aporti, di Pietro Pasquali, di Rosa e Carolina Agazzi alle quali si deve la stessa denominazione “ scuola materna ”.

Successivamente le scuole materne di ispirazione cristiana hanno fatto proprie le istanze fondative della pedagogia agazziana congiungendole con i più autentici valori cristiani volti ad affermare l’autonomia istituzionale ed educativa, nell’ambito di un progetto formativo condiviso e compartecipato.

Le scuole materne di ispirazione cristiana, quindi, sono istituzioni educative nelle quali la centralità della persona costituisce criterio regolatore ed ispiratore della prassi educativa e, allo stesso tempo, si afferma quale elemento fondativo di quell’umanesimo integrale che implica la tutela e il rispetto dell’integrità del soggetto educante, di ogni singola creatura, concepita nell’insieme dei suoi bisogni e di tutto il suo potenziale umano.

L’offerta educativa delle scuole materne di ispirazione cristiana valorizza tutte le dimensioni strutturalmente connaturate nell’uomo, nella consapevolezza che l’intervento educativo debba promuovere la formazione di una personalità completa ed equilibrata.

Consapevoli che la piena educazione si realizza soltanto quando c’è sinergia tra finalità generali e obiettivi specifici, le singole istituzioni diventano luoghi privilegiati “di” e “per” la democrazia, il pluralismo, la cultura.

Una scuola di democrazia come “luogo di tutti e per tutti” e, quindi, “di ciascuno e per ciascuno” dove si realizzano autenticamente individualizzazione e personalizzazione dell’insegnamento e dell’educazione.

Una scuola effettivamente pluralista che non si limiti ad accogliere le “diversità”, ma le consideri una ricchezza per valorizzare e promuovere l’identità personale e culturale di ciascuno.

Una scuola di cultura che educhi alla cultura mediante la cultura, che stimoli le funzioni mentali e intellettuali, le attitudini creative, la dimensione etico-religiosa, le capacità critiche in modo che ogni soggetto possa farsi produttore di cultura autentica e agente di libertà di pensiero.

Ponendo al centro del loro operare i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza, della pace, le scuole materne di ispirazione cristiana favoriscono la maturazione dell’identità umana e cristiana della persona, ne sviluppano il senso di appartenenza, ne potenziano l’autonomia vera che consente il libero esercizio dell’amore verso Dio e verso il prossimo, ne rafforza la competenza attraverso l’acquisizione dei primi strumenti “culturali” attraverso i quali il soggetto organizza la propria esperienza, esplora e ricostruisce la realtà conferendo significato e valore ad azioni e comportamenti.

Le scuole materne di ispirazione cristiana, riconoscono alla famiglia la primaria funzione educativa, sancita anche dalla Costituzione, e, con spirito di servizio, ne integrano l’azione, chiedendo ai genitori di collaborare e compartecipare alla realizzazione del progetto educativo sulla base di scelte coordinate e coerenti in ordine ad atteggiamenti, stili di vita, giudizi, comportamenti.

Poiché l’azione educativa delle scuole materne di ispirazione cristiana è rivolta a bambini  cittadini dello Stato Italiano, essa non può dimenticare il rispetto delle leggi vigenti e i principi ispiratori della Costituzione.

 

 

Dalla Costituzione della repubblica: 

 

ART. 3

" ... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...

 

 

ART. 30

" ... E' diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli..."

 

 

ART. 33

" ... L'arte, la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione..."

 

 

ART. 34

" ... la scuola è aperta a tutti..."

 

 

Dalla legge 444 del 18 marzo 1968:

 

ART. 1

" ... la scuola materna accoglie bambini di età prescolare dai tre ai sei anni... Si propone fini di educazione, sviluppo della personalità, assistenza e preparazione alla frequenza della scuola dell'obbligo, integrando l'opera della famiglia”.

 

Dagli Orientamenti per la scuola materna statale (D.M. 3 giugno 199 1):

 

Cap. 1,4

"... La domanda dì educazione può essere soddisfatta quando la famiglia, la scuola e le altre realtà formative cooperano costruttivamente fra loro in un rapporto di integrazione e di continuità... A questo scopo la scuola avvalendosi di tutti i mezzi previsti e possibili (colloqui individuali, assemblee. riunione di sezione, consiglio di intersezione e di circolo, comitati e gruppi di lavoro), crea un clima di dialogo, di confronto e di aiuto reciproco, coinvolge i genitori nella progettazione responsabile di tutte le figure e le istituzioni interessate, individuando modalità di concreta attuazione finalizzata ad un raccordo funzionale degli interventi.".

 

 

Cap. II, 1

" La determinazione delle finalità della scuola dell'infanzia deriva dalla visione del bambino come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti, l'ambiente e la cultura. In questo quadro, la scuola materna deve consentire ai bambini ed alle bambine che la frequentano di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine alla identità, alla autonomia ed alla competenza."

 

 

Da " la scuola cattolica oggi in Italia "(doc.  episcopato italiano 1983)

 

Par. 25

" ... anche la scuola cattolica quindi, per elaborare il progetto educativo proprio, dovrà lasciarsi interpellare dei fermenti culturali dei nostro tempo, leggerli alla luce della fede e ricavarne scelte culturali, pedagogiche e didattiche efficaci per il dialogo e coerenti con la propria

vocazione..."

 

 

Par... 28

" ... il progetto della scuola materna cattolica dovrà manifestare la centralità dell'uomo, facendone anzitutto il contenuto essenziale e anche lo scopo ultimo della proposta culturale, non come fine a se stessa, ma come offerta di strumenti capaci di interpretare, promuovere e orientare l'esistenza umana. In questo modo verranno riconosciuti e promossi gli inalienabili diritti alla piena responsabile libertà, alla realizzazione delle aspirazioni di giustizia e di amore e in particolare, il diritto ad orientare la propria vita in conformità ai supremi valori spirituali ed etico‑religiosi, che trovano in Cristo la loro pienezza."

 

 

Par. 33

" ... la formulazione di contenuti e obiettivi educativi e delle relative proposte pedagogiche deve essere attuata attraverso una programmazione didattico‑metodologica che non solo salvaguardi le regole e le logiche delle differenti discipline, professionalmente affrontate e approfondite, ma ne ricerchi lo statuto epistemologico ne operi il raccordo interdisciplinare e, nel confronto coi valori evangelici, realizzi la sintesi tra cultura e fede."

 

 

Par. 53

" ... La scuola materna cattolica rappresenta in Italia l'esperienza più diffusa per quanto riguarda la    presenza della Chiesa nel campo educativo. La maggioranza di esse è nata nel tessuto

vivo delle parrocchie, come luogo di formazione umana e cristiana, pensato dalla  comunità  ecclesiale per i propri bambini e poi per tutte le  famiglie, in un inserimento pieno e dinamico nella vita e nelle tradizioni del territorio.

Da parte sua la scuola materna dovrà sempre meglio chiarire il proprio progetto educativo, con attenzione al contesto del territorio in cui svolge il suo servizio, attraverso la qualificazione e l'impegno collegiale del personale educativo".

 

 

Dalla "Carta dei diritti dei bambino"

 

 

"…l'educazione del bambino deve tendere allo sviluppo della personalità dei bambino, delle sue abilità mentali e fisiche al massimo delle sue potenzialità…"

 

 

 

 

 

LA  SCUOLA  D’INFANZIA  PARITARIA  NELLA  COMUNITA’

 

La comunità, considerata in prospettiva pedagogica, si configura come un gruppo sociale i cui singoli componenti si riconoscono in un quadro valoriale comune e condiviso che implica due livelli di progettualità: l’uno soggettivo, altro comunitario con la conseguente attivazione di una complessa rete di relazioni vitali, fondamentali sul piano educativo. La comunità diviene così il luogo, fisico e relazionale, in cui la singola persona si realizza in modo solidale con gli altri avvertendo di essere depositaria del diritto/dovere di educare e di essere educata.

La comunità, al cui interno assume un ruolo primario la famiglia, rappresenta la “sede” alla quale la normativa vigente fa riferimento per dare risposta ai bisogni educativi dei singoli e della società attraverso la scuola chiamata a definire i propri fini istituzionali mediante un progetto educativo e didattico nel quale essi vengono esplicitati in finalità, obiettivi, attività. Ogni scuola, di conseguenza, deve dotarsi di una propria organizzazione che, attraverso specifiche strutture scientifiche, operative e gestionali, assicuri la realizzazione del progetto stesso.

Ciò definisce anche la natura specifica dell’autonomia che caratterizza le istituzioni scolastiche federate. Da una parte essa deriva proprio dal senso di appartenenza alla comunità, dall’altra si configura come autonomia rispetto alla stessa comunità che ne ha determinato la nascita e la crescita: un’autonomia propria della scuola in quanto tale, chiamata a realizzare finalità che fanno riferimento direttamente al bambino, soggetto e protagonista della sua integrale formazione.

In questo contesto possiamo parlare di autonomia istituzionale, pedagogica e organizzativa.

La prima viene determinata dagli statuti che traducono in coerenti scelte scolastiche i valori e i fini propri della comunità.

L’autonomia pedagogica invece consente alla scuola di elaborare propri progetti educativi, congruenti con i fini statutari e costruiti secondo i criteri del rigore scientifico e della partecipazione corresponsabile di tutti i soggetti interessati e coinvolti.

L’autonomia organizzativa, infine, si concretizza nella gestione delle responsabilità istituzionali ed educative, del personale, delle risorse e dei mezzi secondo il principio della partecipazione diretta di tutte le componenti interessate.

La legge N° 62 del 10 Marzo 2000 definisce la "parità" delle scuole statali e private. Ne proponiamo alcuni stralci.

Art. 1.

1. Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l'espansione dell'offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall'infanzia lungo tutto l'arco della vita.

2. Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, in particolare per quanto riguarda l'abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia di cui ai commi 4, 5 e 6.

3. Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato ai princípi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso. Non sono comunque obbligatorie per gli alunni le attività extra-curriculari che presuppongono o esigono l'adesione ad una determinata ideologia o confessione religiosa.

4. La parità è riconosciuta alle scuole non statali che ne fanno richiesta e che, in possesso dei seguenti requisiti, si impegnano espressamente a dare attuazione a quanto previsto dai commi 2 e 3:
a) un progetto educativo in armonia con i princípi della Costituzione; un piano dell'offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti; attestazione della titolarità della gestione e la pubblicità dei bilanci;
b) la disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e conformi alle norme vigenti;
c) l'istituzione e il funzionamento degli organi collegiali improntati alla partecipazione democratica;
d) l'iscrizione alla scuola per tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta, purché in possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione alla classe che essi intendono frequentare;
e) l'applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di studenti con handicap o in condizioni di svantaggio;
f) l'organica costituzione di corsi completi: non può essere riconosciuta la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe;
g) personale docente fornito del titolo di abilitazione;
h) contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore.

5. Le istituzioni di cui ai commi 2 e 3 sono soggette alla valutazione dei processi e degli esiti da parte del sistema nazionale di valutazione secondo gli standard stabiliti dagli ordinamenti vigenti. Tali istituzioni, in misura non superiore a un quarto delle prestazioni complessive, possono avvalersi di prestazioni volontarie di personale docente purché fornito di relativi titoli scientifici e professionali ovvero ricorrere anche a contratti di prestazione d'opera di personale fornito dei necessari requisiti.

6. Il Ministero della pubblica istruzione accerta l'originario possesso e la permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità.

7. Alle scuole non statali che non intendano chiedere il riconoscimento della parità, seguitano ad applicarsi le disposizioni di cui alla parte II, titolo VIII del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Allo scadere del terzo anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della pubblica istruzione presenta al Parlamento una relazione sul suo stato di attuazione e, con un proprio decreto, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, propone il definitivo superamento delle citate disposizioni del predetto testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, anche al fine di ricondurre tutte le scuole non statali nelle due tipologie delle scuole paritarie e delle scuole non paritarie.

8. Alle scuole paritarie, senza fini di lucro, che abbiano i requisiti di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, è riconosciuto il trattamento fiscale previsto dallo stesso decreto legislativo n. 460 del 1997, e successive modificazioni.

 

 

 

SCUOLA   D’INFANZIA   E   FAMIGLIA

 

La scuola d’infanzia paritaria di ispirazione cristiana riconosce nella famiglia il contesto educativo primario per il bambino.

Pertanto essa:

1)           Collabora, alla realizzazione di un comune progetto educativo, individuando nei fondamenti valori cristiani, nella programmazione dell’azione educativa, e nella progettazione dell’attività didattica i punti di forza e del rapporto;

2)           Interagisce con la famiglia in forme articolate di collaborazione per la piena affermazione del significato e del valore del bambino-persona;

3)           Favorisce un clima di dialogo, di confronto e di aiuto nel rispetto delle reciproche competenze;

4)           Ritiene preminente la centralità del bambino, il rispetto per la sua identità, promuovendone lo sviluppo attraverso la risposta attenta e puntuale a tutte le sue esigenze materiali e culturali, psicologiche e spirituali;

5)           Interpreta la complessità delle esperienze vitali del bambino diventando ponte ideale tra la casa e il mondo, senza mai sostituirsi alla famiglia;

6)           Richiede la collaborazione del padre e della madre all’atto dell’inserimento del bambino nella scuola;

7)           Sollecita incontri occasionali con le famiglie e ne promuove altri in modo sistematico, allo scopo di consentire uno scambio di informazioni;

8)           Favorisce l’accoglienza “personalizzata” del bambino creando un clima sereno adatto a rendere meno traumatico il momento del distacco;

9)           Adotta particolari strategie per favorire l’integrazione di tutti i bambini nel nuovo contesto educativo e l’instaurazione di corretti rapporti con i coetanei e gli adulti;

10)      Considera con discrezione, rispettosa comprensione e solidarietà le situazioni familiari difficili socialmente, culturalmente ed economicamente precarie presenti;

11)      Esplicita la propria offerta formativa globale, gli interventi didattici, le strategie metodologiche, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione del processo evolutivo del bambino, mediante incontri con tutti i genitori e, qualora risultino eletti o designati con i rappresentanti di sezione;

12)      Chiede ad entrambi i genitori collaborazione continua e costante in un rapporto di reciproca lealtà per garantire coerenza all’azione educativa.

 

 

Fermo restando inoltre che ogni azione congiunta deve comunque salvaguardare la spontaneità e la serenità del bambino, la scuola:

a)           Sensibilizza la famiglia affinché lo svolgimento di particolari momenti della vita scolastica, quali ricorrenze e incontri festosi, avvenga in forma di partecipazione attiva, discreta, rispettosa della tranquillità dei bambini e del loro inalienabile diritto di “star bene a scuola”;

b)           Organizza incontri di formazione con specialisti delle scienze dell’educazione per affrontare e approfondire tematiche relative all’impegno educativo comune;

c)            Offre ai genitori l’opportunità di consultare enciclopedie, libri e riviste, opuscoli e materiali audiovisivo per facilitarli nell’affrontare situazioni particolari connesse col processo di crescita del bambino;

d)           Prevede il coinvolgimento nella vita scolastica anche di figure parentali diverse dai genitori per favorire lo sviluppo di una personalità affettivamente equilibrata;

e)            Promuove l’integrazione scolastica per i bambini portatori di handicap mediante una metodologia educativa che armonizza l’assetto organizzativo della scuola con le caratteristiche individuali del soggetto in difficoltà;

f)              Favorisce, in presenza di situazioni ambientali multiculturali e plurietniche,  l’inserimento di bambini appartenenti a culture, razze e religioni diverse facendo leva sui punti di incontro tra le specifiche esigenze e il progetto educativo della scuola.

 

 

 

LA   FISM   PER   LE   SCUOLE   FEDERATE

 

La scuola d’Infanzia di ispirazione cristiana è oggi impegnata ad assicurare a tutti i bambini che la frequentano, una formazione di base che realizzi, sul piano educativo, un’effettiva parità attraverso un progetto che ha trovato la conferma della sua validità nelle molteplici esperienze della tradizione educativa della Chiesa.

Le proposte che la Fism ha rivolto alle scuole federate negli ultimi anni, sono state ispirate ad una scelta di fondo che, considerando il bambino protagonista del proprio processo di sviluppo in quanto soggetto di diritti, ne rispetta le personali caratteristiche e ne favorisce la maturazione globale nell’ambito di una concezione cristiana della vita e del mondo.

A chi si impegna ad operare in questa direzione vengono richieste quattro condizioni irrinunciabili:

1)    Una sicura scelta di fede che si traduca in testimonianza continua dei valori cristiani e che connoti l’attività professionale in termini di coerente adesione ed esemplarità;

2)    La piena disponibilità ad essere educatori coerenti sul piano dei comportamenti e delle scelte operative con i valori nei quali si dichiara di credere, in modo che ognuno diventi modello ideale agli occhi del bambino;

3)    Una corretta formazione culturale in ordine ai valori, ai contenuti, alle metodologie della comunicazione caratteristici della società contemporanea;

4)    Un’aggiornata competenza professionale e insieme, una capacità di programmazione/progettazione collegialmente finalizzate a fornire funzionali risposte ai problemi di ogni bambino.

 

L’azione della Fism per la realizzazione delle finalità istituzionali si orienta in molteplici direzioni allo scopo di cogliere e far proprie le più stimolanti istanze della cultura e della pedagogia. In questa sede si ritiene opportuno richiamare l’attenzione sulle seguenti scelte operative:

 

a)    I convegni nazionali di studio attraverso i quali vengono lanciati importanti messaggi all’intero territorio nazionale in stretta consonanza con le tematiche che, di anno in anno vengono proposte per la celebrazione della “Festa del Bambino” e con altre problematiche di vasto interesse provenienti dalla comunità nazionale e internazionale quali:

-       La conoscenza e la valutazione dei processi di sviluppo del bambino nella scuola d’infanzia;

-       L’educazione ai valori morali, civili e sociali nella scuola materna del terzo millennio;

-       La relazione educativa nella scuola d’infanzia;

-       I bisogni culturali dell’educatrice di scuola d’infanzia;

-       Gli indicatori di qualità nella scuola d’infanzia di ispirazione cristiana;

-       Il progetto educativo e la continuità orizzontale;

-       L’aggiornamento e la formazione in servizio per il personale docente-non docente;

-       Il profilo professionale dell’insegnante nella scuola d’infanzia di ispirazione cristiana;

-       La donna educatrice e i nuovi equilibri familiari;

-       La situazione dell’infanzia nel mondo.

 

b)    I servizi provinciali di coordinamento pedagogico-didattico che consentono un monitoraggio continuo sui livelli qualitativi della proposta educativa delle singole istituzioni. La struttura del servizio è semplice: in tutte le provincie, opportunamente suddivise in “zone didattiche”, funzionano gruppi interscolastici di collegamento coordinati da persone professionalmente preparate, allo scopo di stimolare il confronto sul piano progettuale-esperenziale. La verifica, relativa all’organizzazione funzionale, viene annualmente effettuata in un seminario di studio che ha già posto in primo piano l’impellente esigenza di programmare, a livello regionale o interregionale, adeguate iniziative per la formazione dei coordinatori;

 

c)     La continuità orizzontale e la contiguità verticale realizzate in modo sistematico attraverso la regolare compilazione del fascicolo personale dell’alunno. Il documento, destinato a contenere la “prima” storia scolastica di ogni bambino, si caratterizza sempre più come fondamento della programmazione-progettazione dell’attività educativo-didattica come occasione di verifica in itinere, come strumento per la raccolta e la trasmissione di informazioni indispensabili ad assicurare “continuità pedagogica, curricolare ed organizzativa” al processo di maturazione personale nella scuola d’infanzia e nel momento del passaggio alla scuola primaria;

 

d)    La “Festa del Bambino” che va considerata come un momento “forte” nella vita della scuola d’infanzia indipendentemente dalle articolazioni territoriali e organizzative che essa può assumere, in relazione alle caratteristiche ambientali. Diventa occasione di sintesi finale di un percorso educativo condiviso a tutti i livelli, in quanto collegialmente gestito. Per questo nella festa va coinvolta l’intera comunità. Non deve inoltre rispondere ad esigenze di spettacolarità ma prevedere precisi nuclei formativi che facciano riflettere soprattutto i genitori in ordine alle motivazioni che li hanno indotti a scegliere una scuola di ispirazione cristiana per l’educazione dei loro figli;

 

e)     La stampa federativa (“Prima i bambini” e “Notizie Fism”) attraverso la quale genitori, insegnanti e gestori vengono costantemente stimolati in ordine alle ragioni culturali e spirituali che motivano l’attività della stessa federazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

(P.O.F.)

 

RIFERIMENTI   STORICI

 

L’edificio della Scuola Materna di via Marconi 15, nell’anno scolastico 1977/78 è stato considerato insufficiente per soddisfare le richieste di frequenza dei bambini di età 3-6 anni del capoluogo: circa 300.

Un gruppo di genitori nel giugno del 1978 si è riunito per esaminare la possibilità di istituire una nuova Scuola Materna d’ispirazione cristiana che:

     -   avrebbe operato nelle aule Parrocchiali

     -   si sarebbe retta con un Comitato di Genitori, assolutamente autonomo             

     con statuto redatto sulla bozza di quello proposto dalla FISM-ADASM

-         le insegnanti sarebbero state religiose e laiche con obiettivi 

    d’educazione umano-cristiana.

Al termine della riunione, il gruppo dei genitori dopo attenta lettura, approvava lo Statuto; in quell’assemblea, presente l’avvocato Luigi Brentegani presidente dell’associazione ADASM-FISM di Verona, fu costituita l’assemblea dei genitori in seno alla quale sarebbe nata la nuova Scuola Materna.

Nell’occasione si delegò, ad un gruppo ristretto di persone, il compito  di costituire con atto notarile, l’associazione necessaria per la gestione della Scuola Materna “Don Antonio Adami”.

Si conferì al medesimo gruppo, l’incarico di compiere i passaggi necessari affinché la Scuola Materna potesse funzionare  con l’anno scolastico 1978/79 e provvedere nella prima assemblea generale dei genitori dei bambini iscritti, a far eleggere un consiglio d’amministrazione a norma dello statuto.

Nel giugno 1978 si fecero le iscrizioni per l’anno scolastico 1978/79 con il numero massimo prefissato in 100/110 bambini, vale a dire quattro sezioni.

In poche ore tale numero fu raggiunto e purtroppo molte richieste non furono accolte; era chiaro, nelle intenzioni dei fondatori, che la nuova Scuola Materna non dovesse sostituirsi a quella di via Marconi (dall’anno 1978/79 nella nuova sede in via Rimembranza 2).

Per vedersi riconosciuta come Scuola Materna, si avviarono assieme alla Direzione Didattica di Isola della Scala le necessarie procedure presso il Provveditorato affinché questi potesse confermare e riconoscere l’insegnamento e le insegnanti, avuto in precedenza nella Scuola Materna di Via Marconi 15.

Con l’aiuto di molte persone, e la costanza davanti alle non poche difficoltà, si raggiunsero tali obiettivi e si è così potuto proseguire felicemente l’anno scolastico iniziato.

Negli anni seguenti, la Scuola Materna “Don Antonio Adami” si sviluppò con sempre più competenza professionale e con la sentita partecipazione da parte delle famiglie dei bambini di Isola della Scala.

 

 

 

ANALISI   SOCIO-AMBIENTALE

 

Isola della Scala è situata in una fascia mediana della pianura veronese a 31 metri sul livello del mare. Dista 18 chilometri da Verona cui è collegata dalla statale 12 Abetone-Brennero e della linea ferroviaria Bologna-Verona. Il nucleo originario del paese si trova immediatamente a nord della confluenza tra i fiumi Tartaro e Piganzo e tutto il territorio si caratterizza per la presenza di numerosi altri piccoli corsi d’acqua che, nel passato, lo rendevano in buona parte paludoso. Il terreno, di origine alluvionale, è particolarmente adatto alla coltivazione del riso e alle colture cerealicole in genere.

Tali condizioni hanno reso Isola un importante centro di produzione agricola; oltre al riso e agli altri cereali, si sono diffuse le colture specializzate e quella del tabacco. Negli ultimi decenni si è consolidato un processo di industrializzazione del territorio che ha configurato l’economia isolana in modo simile a quanto si verifica in molti altri centri del nord-est: diffusione del commercio, dell’artigianato, di molte piccole e medie imprese a conduzione famigliare e presenza di qualche industria con alcune centinaia di dipendenti nel settore metalmeccanico e farmaceutico. Di conseguenza, anche il settore dei servizi ha avuto un certo sviluppo; in esso la realtà di maggior peso rimane l’ospedale, che peraltro sembra destinato ad essere riconvertito in struttura per lungodegenti.

La crescita della ricchezza negli ultimi decenni, è stata dunque notevole e i livelli

occupazionali sono soddisfacenti, tenendo comunque ben presente che una parte

significativa della popolazione lavora in città o in altri comuni.

Bisogna però osservare che il numero degli abitanti non è aumentato rispetto alle cifre di

una trentina di anni fa e questo è indice di una espansione del paese inferiore a quella di

altri paesi della provincia di analoghe dimensioni.

Pur essendo presenti, le diverse estrazioni sociali di provenienza non sono tali , se non in

casi isolati, da determinare problemi per quanto riguarda l'ambientamento e la

socializzazione dei bambini. 

Lo sviluppo ha portato con sé i problemi che un po’ tutta la società italiana ha conosciuto: disagio giovanile, indebolimento del valore della famiglia, secolarizzazione, scomparsa di punti di riferimento tradizionali, ecc.  E’ anche vero, tuttavia, che la forte tradizione cristiana ha saputo resistere meglio che altrove, come attesta l’alta frequenza alle celebrazioni liturgiche e la presenza di diverse iniziative di volontariato.

La famiglia rimane perciò la cellula fondamentale dell’ambiente sociale, ma mostra segni di difficoltà nelle nuove generazioni. Il calo della natalità e l’aumento delle separazioni ne sono indizi evidenti. Inoltre, sempre più spesso, la situazione economica costringe la donna a rivestire il doppio ruolo di madre e di lavoratrice  e se ciò contribuisce alla sua promozione sociale, rende d’altra parte meno assidua la convivenza con i figli.

Non sono presenti situazioni di natura multiculturale e plurietnica che si discostino da quanto si può normalmente riscontrare nella provincia di Verona. Diversi extracomunitari sono impiegati nei lavori stagionali agricoli e risiedono abbastanza stabilmente nel territorio isolano.

Dal punto di vista culturale Isola della Scala offre alcune risorse. Vi è una università del tempo libero abbastanza frequentata, la biblioteca che negli ultimi anni si è attrezzata anche per offrire uno spazio ai lettori più giovani, una scuola civica di musica ed arte, sedi di incontro per pensionati, un cinema- teatro completamente restaurato (2004) che offre film in prima e seconda visione, cicli di cineforum e stagioni teatrali di ottimo livello. In alcuni periodi dell’anno vengono organizzate rassegne di teatro, o di musica svolte anche presso l’oratorio di Santa Maria Maddalena, una ex chiesa di frati divenuta di proprietà comunale, concerti di musica sacra e classica si tengono frequentemente anche presso la chiesa abbaziale.

Grande riscontro ha nel paese la tradizionale fiera del riso (si svolge in Ottobre) seguita da fiere di vario argomento in diversi periodi dell'anno.

 

 

 

REGOLAMENTO E STATUTO

 

REGOLAMENTO  INTERNO - Capitolo 1°: Modalità di iscrizione

 

In seguito alla normativa Statale corretta con le Indicazioni Nazionali del Settembre 2007, alla scuola vengono iscritti i bambini che compiono tre anni entro Aprile successivo all’inizio dell’anno scolastico qualora si verifichino le condizioni richieste dalla normativa stessa, ovvero mancanza nelle liste d’attesa di bambini nati entro Dicembre e nei mesi successivi, possibilità di ottenere sezioni con un numero adeguato di bambini (considerando che ogni bambino “piccolissimo” accolto abbassa la soglia di capacità numerica della sezione di tre unità).  Le iscrizioni di bambini in situazioni particolari, vengono esaminate e definite di volta in volta, dal Comitato di Gestione.

Poiché il Comune di Isola della Scala, in convenzione rifiuta di contribuire per i bambini residenti in altri Comuni limitrofi, il Comitato di Gestione si è visto costretto ad accogliere bambini non residenti ad Isola della Scala solo se il loro numero non è tale da far abbassare di uno scaglione il limite per il contributo comunale.

Non sono più richieste le iscrizioni anche per coloro che abbiano già frequentato il primo anno e abbiano intenzione di iscrivere il loro bambino al secondo e terzo anno in quanto l’iscrizione è automatica.

Eventuali iscrizioni  fuori termine, verranno valutate di volta in volta, dal Comitato di Gestione.

La domanda d’iscrizione, presentata entro i termini stabiliti dal comitato di gestione, comporta per i genitori la presa di coscienza dell’identità e della proposta educativa della scuola e l’impegno a rispettarla e a collaborare fattivamente assieme alle insegnanti alla sua attuazione.

Con l’iscrizione annuale, i genitori sono tenuti al versamento di una retta mensile (entro 5° giorno d’ogni mese) quale contributo per la refezione, per l’assicurazione, per l’acquisto di materiale didattico e per le spese generali di gestione.

 E’ previsto uno sconto sulla retta mensile per bambini che risultino assenti da scuola per tre settimane all’interno del mese.

 

 

REGOLAMENTO  INTERNO - Capitolo 2°: Funzionamento della Scuola

 

La Scuola D’Infanzia, inizia l’attività nella prima metà di settembre e termina alla fine di giugno. Durante l’anno scolastico essa funziona secondo il calendario ministeriale e segue le indicazioni del Sovrintendente Regionale del Veneto; resta perciò sospesa nei giorni di vacanza previsti per la scuola statale e nei giorni di sabato.

Il menù del pranzo (organizzato su quattro settimane), segue fedelmente la Tabella Dietetica approvata dal Responsabile del Settore Igiene dell’A.S.L. Ottobre 2003.

Ai bambini frequentanti viene richiesto l’uso di un piccolo corredo individuale: 2 bavaglie, 2 asciugamani a salvietta, 1 coperta o telo in spugna per l’estate, 1 piccola sacca, 1 cambio completo di indumenti, 1 pacchetto di fazzoletti, un raccoglitore ad anelli, una scatola di pennarelli, un grembiule per la pittura.

 

I bambini sono suddivisi in  sezioni  di età  eterogenea cioè di 3,4 e 5 anni. Questo permette di favorire nei bambini più grandicelli i valori  della responsabilità e dell’attenzione nei riguardi dei più piccoli, mentre in questi ultimi viene promossa la curiosità, l’interesse e  lo spirito di imitazione nei confronti dei più grandi.  

 

Alla ripresa della frequenza scolastica in seguito ad assenze superiori a 6 giorni consecutivi, si richiede il certificato medico attestante la guarigione del  bambino.

 

DISPOSIZIONI PERVENUTE DALLA NOSTRA ULSS 22 E

DEI MINISTERI DELL’ISTRUZIONE E DELLA SALUTE IN MATERIA DI  SALUTE.

 

(DPR.22 dicembre 1967, n. 1518 )

 

Vi chiediamo la cortesia di leggere con attenzione le seguenti indicazioni allo scopo di :

evitare complicazioni per i Vostri Bambini

evitare di contagiare i figli degli altri (… nonché le mamme in gravidanza.)

infine limitare e contenere il diffondersi dell’evento morboso.

 

 

ALLONTANAMENTO DA SCUOLA

Si suggerisce alle Insegnanti di

Allontanare il Bambini dalla

 comunità scolastica tramite avviso ai Genitori a prescindere dall’infettività effettiva che esse non sono in grado di diagnosticare

 

FEBBRE

DIARREA
VOMITO
CONGIUNTIVITE PURULENTA

DERMATITI CONTAGIOSE
PEDICULOSI (Pidocchi)

 

Per i pidocchi, se i casi sono uno o due, è sufficiente che i Genitori interessati producano un certificato medico per la riammissione, se i casi sono più numerosi sarà necessario che TUTTI i Genitori producano  tale certificato.

  

 

RIAMMISSIONE A SCUOLA         E’ necessario il certificato medico che autorizzi il rientro a scuola dopo che il bambino è stato allontanato da scuola per uno dei motivi sopraelencati e per una malattia che superi i 5 giorni .

Se il Bambino rientra il 6° giorno non occorre certificato, se rientra il 7° giorno OCCORRE il certificato.

Il SABATO e la DOMENICA si contano come giorni di malattia se sono compresi nei 5 giorni, non se sono in coda.

 

Per ovvi motivi non è necessario il certificato medico se il bambino è stato in vacanza, ma questo va comunicato preventivamente alle insegnanti.

 

 RIENTRO A SCUOLA

 

Ciascuna patologia richiede un periodo di assenza preciso:         

Se il bambino ha sofferto di:

Non può tornare a scuola prima che siano trascorsi:

 

DIARREA e VOMITO

Almeno 24 ore dopo l’ultimo episodio

 

MORBILLO PAROTITE VARICELLA

Una settimana dopo l’esordio clinico

PERTOSSE

Non prima dell’inizio della terapia antibiotica

ROSOLIA

7 giorni dall’esordio

 

SCARLATTINA

24 ore DOPO inizio della terapia antibiotica

SCABBIA e DERMATITI CONTAGIOSE

Verifica dell’avvenuto trattamento efficace.

PEDICULOSI

Verifica dell’avvenuto trattamento efficace.

INFLUENZA

Almeno 24 ore dopo la scomparsa della febbre.

 

 

SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI       Le Insegnanti NON SOMMINISTRANO FARMACI AI BAMBINI.

 

ALLERGIE    Il Pediatra certifica l’esclusione degli alimenti per i quali il bambino  presenta sintomi riferibili ad una specifica allergia o intolleranza. Il certificato ha valenza annuale.

Senza tale certificato NON si possono chiedere variazioni personalizzate del menù scolastico.

 

Per la corretta gestione delle secrezioni respiratorie, COME SEMPRE invitiamo le famiglie ad Aiutarci ad ABITUARE I BAMBINI all’uso del FAZZOLETTO DI CARTA, mettendo nel sacchettino insieme con la bavaglia e l’asciugamano ALMENO UN PACCHETTINO DI FAZZOLETTI che ogni Bambino terrà poi nella sua casella personale

 

REGOLAMENTO  INTERNO - Capitolo 3°: Modalità di frequenza

 

La Scuola d’Infanzia funziona per cinque giorni la settimana, dal Lunedì al Venerdì , dalle ore 8.00 alle ore 16.00 a partire dalla metà di Settembre fino alla fine di Giungno.

La frequenza dei bambini può coprire l’intero arco della giornata, oppure, per scelta della famiglia, può riguardare soltanto la mattinata.

L’orario giornaliero scolastico risulta così regolato:

-         Accoglienza dei bambini: ore 8.00- 9.00 (con preapertura alle ore 7.45 per dare ai genitori la possibilità di recarsi al lavoro)

-         Uscita intermedia: 12.30- 12.45

-         Uscita: 15.45-16.00

Al termine della giornata ogni bambino viene affidato ai genitori o a persona maggiorenne da essi autorizzata.

Il servizio trasporto bambini-scolari è di competenza del Comune.

Le insegnanti vanno informate, al mattino, di ogni cambiamento di persone e di orario.

Alle famiglie si raccomanda la puntualità ed il rispetto degli orari.

 

ASSENZE:   Dopo 5 giorni di assenza per motivi di salute  e dopo le malattie infettive, per la riammissione a scuola, è necessario il CERTIFICATO MEDICO.

 Allo scopo di evitare spiacevoli epidemie, ( quelle gastroenteriche sono le più frequenti) invitiamo caldamente i genitori a  non  portare a scuola i bambini che si sono  sentiti male durante la notte.

 

COMPLEANNI: Per motivi dietetici, festeggiamo il compleanno in un’unica occasione, all’interno del  mese, con dolci procurati dalla scuola.

 

DIETA: qualora il bambino debba seguire una dieta speciale, occorre presentare alle insegnanti una precisa richiesta, firmata dal medico curante.

    Per qualsiasi problema che riguardi il pranzo del proprio figlio, i genitori devono rivolgersi alle insegnanti poiché l’accesso alla cucina è vietato.

 

MERENDINE, PANE; GRISSINI; PIZZETTE, BRIOCHES E’ caldamente consigliabile che la colazione venga  conclusa al di fuori dell’entrata della scuola. Questo perché oltre ai problemi  indicati dalla normativa, ce ne sono alcuni legati al buon senso: non sappiamo proprio come spiegare ai bambini il perché debbano stare a guardare un loro amico mentre si gusta la colazione.

 

FARMACI: Il personale della scuola non è autorizzato a somministrare ai bambini farmaci di alcun tipo (antibiotici, colliri, spray nasali, fermenti lattici…) fatta eccezione per i farmaci “salvavita”.

Si precisa che qualora risulti necessario allontanare il bambino, le insegnanti avvertiranno i genitori.

       Ciò avverrà nei seguenti casi:

Febbre,  Dissenteria,  Vomito, Otite,  Congiuntivite, Esantema, Pediculosi, sintomi sospetti.

In questi casi è necessario il certificato medico di riammissione.

 

GIOCHI: Per i bambini portare a scuola qualche gioco può costituire un aiuto di tipo “affettivo” durante l’inserimento. Verificate con il Vostro bambino se si tratta di una reale esigenza o solo di un capriccio e, soprattutto, avvisatelo circa il fatto che a scuola il gioco potrebbe facilmente essere rotto, danneggiato o smarrito.

 

PANNOLONE: Alcuni bambini ne hanno ancora bisogno. Portate a scuola, a seconda delle esigenze, il necessario per una settimana o più. Evitate i pannolini-mutandina perché costituiscono un problema per noi quando dobbiamo cambiare più di un bambino!

 

 

REGOLAMENTO  INTERNO - Capitolo 4°: Operatori scolastici

 

Il personale è nominato ed assunto a norma dello Statuto proprio della Scuola (art.25) nel rispetto delle leggi vigenti in materia.

Presso la scuola opera personale docente e non docente - ausiliario

Tutto il personale è provvisto dei requisiti di legge necessari per le attività che svolge.

Il rapporto di lavoro del personale dipendente è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle Scuole Materne FISM.

Per la qualificazione e l’aggiornamento pedagogico-professionale del personale, la scuola aderisce alle iniziative della Fism di cui fa parte, e di tutti gli altri enti culturali che rispettano i principi ai quali la scuola stessa si ispira.

 

REGOLAMENTO  INTERNO - Capitolo 5°: Consiglio di intersezione

 

Per attuare e dare maggior significato alla partecipazione dei genitori nel funzionamento della Scuola d’Infanzia, viene istituito anche il Consiglio di Intersezione.

Il consiglio è composto dalla coordinatrice, con funzioni di presidente, dalle insegnanti delle singole sezioni, da due rappresentanti dei genitori dei bambini frequentanti la scuola per ciascuna sezione (Ordinanza Ministeriale 15 luglio 1991 n. 215   Elezione degli organi collegiali a livello di circolo-istituto)  e da un rappresentante del comitato di gestione.

I suoi membri durano in carica per l’anno scolastico nel quale sono stati nominati, sono rieleggibili e decadono quando perdono i requisiti di eleggibilità o si ritirano per dimissioni. In tali casi essi vengono sostituiti dal comitato di gestione scegliendo tra i genitori che hanno dato la loro disponibilità: i nuovi membri durano in carica fino allo scadere dell’anno scolastico in corso.

Il consiglio di intersezione si riunisce secondo un calendario stabilito al suo interno e comunque ogni quadrimestre ed ogni qualvolta la coordinatrice o le insegnanti o i rappresentanti di classe ne facciano richiesta.

I principali compiti del consiglio d’intersezione sono: il formulare pareri e proposte in merito al funzionamento della Scuola nella sua globalità, trasmettere eventuali problemi e proposte segnalati dai genitori, proporre interventi di specialisti su argomenti di comune interesse,  favorire  i confronti culturali con altre scuole presenti sul territorio e curare i rapporti con la scuola primaria in modo che la scuola d’infanzia risponda alle specifiche esigenze della comunità scolastica.

 

GUIDA PRATICA DEL RAPPRESENTANTE DEI GENITORI

 

 

( DPR 297/94 testo unico disposizioni legislative relative alla scuola di ogni grado, DPR 275/99 regolamento autonomia scolastica, CM 274/ 84, O.M. 215 15 luglio 1991 elezione OO.CC., CM 192 3 agosto 2000 elezioni OO.CC., OM 277 17 Giugno 1998 elezioni OO.CC, CM 24 settembre 2001 elezioni OO.CC.)

Diritti e doveri del Rappresentante dei Genitori

I Rappresentanti dei Genitori  al consiglio di intersezione vengono eletti o riconfermati una volta l’anno. Le elezioni vengono indette dal Dirigente Scolastico entro il 31 Ottobre.

1 rappresentante per ogni classe della scuola di infanzia

1 rappresentante per ogni classe della scuola primaria

4 rappresentanti per ogni classe della scuola secondaria di primo grado

2 rappresentanti per ogni classe della scuola secondaria di secondo grado

Una volta eletti restano in carica fino alle elezioni successive a meno di no aver perso i requisiti di eleggibilità (nel qual caso restano in carica fino al 31 Agosto): in caso di decadenza il Dirigente nomina il primo dei non eletti.

 

 

Il Rappresentante di classe ha diritto di:

 

*            Farsi portavoce di iniziative, proposte, necessità della propria classe presso il Consiglio di cui fa parte

*            Informare i Genitori mediante diffusione di relazioni, note, avvisi o altre modalità previa richiesta di autorizzazione al Dirigente Scolastico circa gli sviluppi di iniziative avviate o proposte dalla Direzione, dal Corpo Docente, dal Comitato Genitori.

*            Ricevere le convocazioni alle riunioni del Consiglio con almeno 5 giorni di anticipo

*            Convocare l’assemblea della classe che rappresenta qualora i Genitori lo richiedano o egli lo ritenga opportuno. La convocazione dell’assemblea, se questa avviene nei locali della scuola, deve avvenire previa richiesta indirizzata al Dirigente, in cui sia specificato l’Ordine del Giorno.

*            Avere a disposizione dalla scuola il locale necessario alle riunioni di classe purchè in orari compatibili con l’organizzazione scolastica.

*            Accedere ai documenti inerenti la vita collegiale della scuola

*            Essere convocato alle riunioni del Consiglio in cui è stato eletto in orario compatibile con gli impegni di lavoro (art. 39 T.U.)

 

Il Rappresentante NON ha il diritto di :

 

*            Occuparsi dei casi singoli

*            Trattare argomenti di esclusiva competenza degli altri Organi Collegiali (per es. quelli inerenti la didattica ed il metodo di insegnamento)

 

Il Rappresentante ha il dovere di :

 

*            Fare da tramite tra i Genitori che rappresenta e l’istituzione scolastica

*            Tenersi aggiornato riguardo alla vita della scuola

*            Presenziare alle riunioni del Consiglio in cui è eletto

*            Informare i Genitori che rappresenta sulle iniziative che riguardano la vita della scuola

*            Farsi portavoce delle istanze presentate dai Genitori

*            Promuovere iniziative volte a coinvolgere nella vita scolastica le famiglie che rappresenta

*            Conoscere il regolamento di Istituto

*            Conoscere i compiti e le funzioni dei vari Organi Collegiali

 

Il Rappresentante non è tenuto a :

 

*            Farsi promotore di collette

*            Gestire un fondo cassa della classe

*            Comprare materiale necessario alla classe o alla scuola o alla didattica

 

REGOLAMENTO  INTERNO - Capitolo 6°: Collegio Docenti

 

Tale Collegio è formato da tutte le insegnati impegnate nella scuola ed è presieduto dalla coordinatrice, la quale ha il compito di indire le riunioni, in linea di massima una volta al mese.

Competono al Collegio: la programmazione educativa e didattica, in coerenza con il “progetto educativo”, la formazione e l’organizzazione delle sezioni, la verifica e la valutazione periodica dell’attività educativa e la definizione delle modalità per darne puntuale informazione ai genitori, il diritto-dovere dell’aggiornamento professionale da assolversi con lo studio personale e con la partecipazione a periodici corsi.

Esiste poi un Collegio Docenti allargato che comprende tutte le insegnanti delle 12 scuole paritarie della rete di Isola della Scala e cioè dei paesi limitrofi, presieduto da una coordinatrice di rete delegata dalla FISM. Esso si riunisce al completo, di norma due volte l’anno: una in Settembre, l’altra in Giugno.

Tutte le coordinatrici delle scuole della rete si incontrano invece tra loro 3 volte l’anno (inizio, metà e fine).

Inoltre, le insegnanti delle diverse scuole, suddivise in gruppi di lavoro si incontrano periodicamente allo scopo di realizzare insieme qualche lavoro di progettazione o di studio e aggiornamento.

STATUTO

 

Si riporta qui di seguito il contenuto dello Statuto Costitutivo della Scuola d’Infanzia  “Don Antonio Adami”:

 

COSTITUZIONE – SEDE – DURATA - SCOPI

 

Art. 1- E' costituita in Isola della Scala l'Associazione per la gestione della "SCUOLA MATERNA DON ANTONIO ADAMI" avente sede in Via Rimembranza n°2.

 

Art.2    La Scuola Materna si è sviluppata e dovrà svilupparsi come espressione di una comunità: promotori, educatrici, genitori, collaboratori e popolazione che si sono assunti l'impegno di soddisfare una esigenza sociale quale l'educazione. La Scuola Materna ha quindi lo scopo di far sì che ogni bambino possa sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio, la sua responsabilità morale, sociale e religiosa ispirandosi alla concezione cristiana del Concilio Vaticano II (GE) e del documento dell'Episcopato italiano del 1983 "La Scuola Cattolica, oggi, in Italia".

            La Scuola Materna non persegue scopo di lucro e trae il proprio sostentamento dai contributi delle famiglie dei bimbi frequentanti, dai contributi dello Stato, della Regione, del Comune e da eventuali offerte.

 

Art.3    Saranno ammessi tutti i bambini in età dai tre ai sei anni, salvo diverse disposizioni di legge.

 

Art.4    Non possono essere accolti i bimbi che non siano stati sottoposti alle vaccinazioni prescritte dalle leggi, quelli per i quali si richiede una specifica assistenza pedagogica a giudizio della Direzione su conforme parere medico, e quelli per i quali si oppongono norme sanitarie.

 

Art.5    La forma giuridica assunta è quella di Associazione regolata dagli artt.36-38 del Codice Civile. Per la scuola potranno essere fatte donazioni o lasciate in eredità nelle forme e con gli adempimenti degli oneri previsti dalle leggi.

 

Art. 6   Ai bimbi ospiti della Scuola Materna è somministrata la refezione quotidiana con le modalità fissate dal Comitato di gestione.

 

Art. 7   Nella Scuola Materna, per qualsiasi ragione, è vietata ogni disparità di trattamento tra i bimbi, fatti salvi i provvedimenti di ordine igienico-sanitario.

 

Art.8    Se l'edificio della Scuola Materna è proprietà della Parrocchia sarà stipulato un contratto di comodato tra questa e il Comitato di Gestione.

 

ORGANI DELL'ASSOCIAZIONE

Art.9    Sono organi dell'Associazione: l'Assemblea, il Comitato di Gestione, il Presidente, il Segretario Tesoriere.

 

ASSEMBLEA

Art.10  L'Assemblea è costituita:

a)      dai genitori dei bimbi iscritti alla Scuola Materna; ogni nucleo familiare esprime un solo voto;

b)      dai membri del Comitato di Gestione.

 

Art.11  L'Assemblea è convocata dal Comitato almeno due volte all'anno mediante comunicazione scritta contenente l'ordine a ciascun membro, almeno quattro giorni prima di quello fissato per l'adunanza.

 

Art.12  L'Assemblea delibera: il bilancio preventivo e consuntivo (il bilancio consuntivo dovrà essere approvato entro quattro mesi dalla chiusura); gli indirizzi e direttive generali dell'Associazione a norma di questo  Statuto e delle finalità della Scuola fissate all'art. 2; le nomine, di sua competenza dei componenti il Comitato di Gestione e tutto quant'altro a lei demandato per legge o per statuto.

 

Art.13 Hanno diritto di intervenire all'Assemblea tutti i componenti della stessa (vedi art.10). Gli associati possono farsi rappresentare da altri membri dell'Assemblea: non è ammessa più di una delega. L'assemblea, deve pure essere convocata su domanda firmata da almeno 1/3 dei suoi membri. L'Assemblea può essere convocata anche fuori dalla sede Sociale.

 

Art.14  L'Assemblea è presieduta dal Presidente del Comitato, in mancanza dal Vice Presidente; in mancanza di entrambi l'Assemblea chiama a presiederla uno dei membri elettivi del Comitato di Gestione.

Il segretario dell'Associazione funge da Segretario dell'Assemblea. In caso di votazione il Presidente nomina due scrutatori. Spetta al Presidente dell'Assemblea constatare la regolarità delle deleghe il diritto di intervenire all'Assemblea. Delle riunioni dell'Assemblea si redige processo verbale firmato dal presidente e dal Segretario ed eventualmente dagli Scrutatori.

Art.15  Le deliberazioni dell'Assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà degli aventi diritto. In seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti. Nelle deliberazioni che riguardano la loro responsabilità gli Amministratori non hanno voto. Per deliberare le modifiche dello Statuto, lo scioglimento dell'Assemblea e la devoluzione del patrimonio, occorre il voto favorevole di almeno 2/3 degli aventi diritto al voto.

 

COMITATO DI GESTIONE

Art. 16 Il Comitato di Gestione è composto da membri eletti e da membri di diritto. Sono eletti dall'Assemblea:

-          quattro genitori;

-          eventualmente un componente anche estraneo all'Assemblea di cui al paragrafo a) dell'art.21. Sono di diritto: un rappresentante del Consiglio Comunale, se questo soccorre annualmente alla gestione della Scuola con adeguato contributo, il Parroco pro tempore; la responsabile della Scuola, la quale si asterrà dalle delibere riguardanti la sua persona.

 

Con assemblea straordinaria regolarmente convocata il giorno 24 Ottobre 1996, dopo esauriente discussione e con votazione unanime, questo articolo N.16 è stato così modificato:

-          Il Comitato di Gestione è composto da membri eletti (da un minimo di quattro ad un massimo di otto persone) e da membri di diritto.

Sono  eletti dall’assemblea:

-          i membri di prima nomina;

-          i membri del Comitato di gestione in scadenza di cui all’art. 18;

-          eventualmente un componente anche estraneo all’Assemblea di cui al paragrafo a) dell’art. 21.

Sono membri di diritto:

-          un rappresentante del Consiglio Comunale, se questo soccorre annualmente alla gestione            

      della Scuola Materne con adeguato contributo;

-          il Parroco pro- tempore;

-          il/la responsabile della Scuola, che si asterrà dalle delibere riguardanti la sua persona.

E’ facoltà del Comitato di Gestione avvalersi della collaborazione gratuita di persone esterne senza potere di voto nelle delibere dello stesso, con precedenza ai membri dell’assemblea.

            

Art. 17 Il Comitato di Gestione si riunisce su convocazione del Presidente. Le riunioni ordinarie si tengono almeno una volta ogni mese. Si tengono riunioni straordinarie quando il Presidente le convoca spontaneamente o su richiesta scritta di almeno tre consiglieri. Le delibere del Comitato sono assunte, salvo diverse disposizioni di legge, a maggioranza semplice, comunque con un minimo di quattro voti favorevoli. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente.

 

Art.18  I membri durano in carica tre anni e sono rieleggibili senza interruzioni. Se durante il triennio viene a mancare per qualsiasi causa uno degli amministratori elettivi, il Comitato di Gestione, alla prima riunione, provvede alla sua sostituzione chiedendone la convalida della prima Assemblea. Il nuovo eletto durerà in carica fino allo scadere del triennio.

 

Art.19  I componenti del Comitato di Gestione che senza giustificato motivo non partecipano a tre sedute consecutive possono essere dichiarati decaduti dal Comitato stesso.

 

Art.20  In caso di assenza o impedimento del Presidente, in sua assenza, ne fa le veci il Consigliere più anziano in carica, successivamente di età.

 

Art.21  Spetta al Comitato di Gestione:

            a)         eleggere nel proprio seno il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario Tesoriere che potrà essere anche un componente dell'Assemblea, però in tale caso la sua nomina dovrà essere convalidata dall'Assemblea alla prima convocazione;

b)      compilare i bilanci e i conti da sottoporre al voto dell'Assemblea, il bilancio si chiude al 31/12 di ogni anno.

c)      proporre all'Assemblea le modifiche dello Statuto;

d)      provvedere alla gestione amministrativa;

e)      deliberare i regolamenti interni;

f)        deliberare le nomine del personale (dirigente, insegnante, di servizio) e stipulare contratti di lavoro e convenzione con gli Istituti Religiosi.

g)      Deliberare la costituzione in giudizio di ogni genere;

h)      Regolare in genere gli affari che interessano la scuola.

 

Art.22  E' in facoltà di ogni componente del Comitato di gestione visitare la scuola, nel rispetto del suo funzionamento.

 

PRESIDENTE

Art.23  Spetta al Presidente:

a)      rappresentare la Scuola Materna e stare in giudizio per l'Associazione, previo mandato del Comitato di Gestione;

b)      convocare le riunioni del Comitato;

c)      convocare e presiedere l'Assemblea;

d)      curare l'esecuzione delle delibere;

e)      nominare il personale previa delibera del Comitato;

f)        stipulare le convenzioni con altri enti, previa delibera del Comitato;

g)      prendere, in caso di urgenza, i provvedimenti richiesti dalla necessità chiedendone la ratifica quanto prima al Comitato.

 

SEGRETARIO-TESORIERE

 

Art. 24             Spetta al  Segretario-Tesoriere: redigere i verbali dell'Assemblea e del Comitato di Gestione; diramare gli inviti per le convocazioni fissate dal Presidente; tenere la contabilità; emettere i mandati di pagamento sottoscrivendoli unitariamente al Presidente; tenere la cassa, preferibilmente a mezzo di conto corrente bancario.

 

PERSONALE

Art. 25 Le modalità di nomina e la pianta organica, i diritti, i doveri, le attribuzioni e le mansioni del personale e del Consiglio didattico, sono fissati dal regolamento organico. Dirigenti ed insegnanti saranno scelti tra persone di provata moralità. Per tutto quanto riguarda i titoli di idoneità del personale dirigente o insegnante e di servizio, nonché il metodo di insegnamento, sono osservate le disposizioni delle leggi e dei regolamenti scolastici.

 

Art. 26 Lo scioglimento dell'Associazione può essere deliberato in linea con l'art.15 previa nomina di uno o più liquidatori, deliberando in ordine alla devoluzione del patrimonio.

PROBIVIRI

Art.27  Tutte le eventuali controversie sociali tra associati e tra questi e l'Associazione e i suoi organi, saranno sottoposta con esclusione di ogni altra giurisdizionale, alla competenza di tre Probiviri da nominarsi dall'Assemblea; essi giudicheranno "ex bono et aequo" senza formalità di procedura.

 

 

 

 

 

 

Progetto educativo

a  lungo termine

2011 - 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONDIZIONI GENERALI DELLO SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO SCOLASTICO

 

CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA SCUOLA

 

La pianta Strutturare dell'edificio ha la forma di una elle (L), con un semplice corridoio che ha i locali su un solo lato e il tutto sviluppato in due piani.

La scuola è composta da un'ampia sala giochi , un dormitorio, tre aule laboratorio e servizi igienici al piano superiore, mentre in quello inferiore vi è un atrio,  6 aule per le attività delle singole sezioni, la cucina e i servizi igienici, il tutto rispondente alle normali esigenze didattiche.

Le aule  sono luminose e provviste di un  tappeto adibito al gioco libero con costruzioni Clipo, Lego, legnetti  ecc..  Sono arredate da tavolini, sedie, scaffali,  armadi, specchio e sono ricche di materiale strutturato e non.

La cucina è spaziosa, funzionale e rispondente alle esigenze e alle norme igienico sanitarie.

Dall’estate 2011 nella sala da pranzo si è ricavata una ulteriore aula  per accogliere una nuova sezione.

 La stanza per il riposo si trova al piano superiore per i bambini medi e piccoli, entrambi arredati da brandine, il materassino e le coperte vengono portate da ciascun bambino.

I servizi igienici sono muniti di quindici tazze, lavabi , fasciatoio e specchi al piano inferiore e di 8 tazze nel paino superiore.

La sala giochi è al piano superiore, è ampia, luminosa e funzionale.

Nel salone i bambini possono fare le loro esperienze nei vari angoli già predisposti: bambole e casetta, motorio, mass‑media, costruzioni e gioco libero.

Adiacente al salone è stato ricavato uno spazio adibito a biblioteca-sala di lettura.

In un altro si è predisposta una sala per computer ed un laboratorio creativo – pittorico.

Tali spazi vengono utilizzati pure in occasione dello svolgimento delle attività di intersezione, per ospitare gruppi meno numerosi di bambini e di età omogenea.

All'esterno troviamo due giardini adiacenti: nel primo si trovano due castelli con multiattività, due cyclette, una lavagna in ardesia ; nel secondo giardino, invece, ci sono  due casette in legno con ponticello, un set rotocubo componibile, un percorso attrezzato, un arenile coperto.

 

STRUTTURE E SERVIZI A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA

         

      Gli Enti Locali intervengono a servizio della scuola quando si ritengano  opportuni la consulenza e l’interessamento  dell’assistente sociale, gli interventi a favore di bambini svantaggiati o portatori di handicap. Il Comune fornisce anche il servizio di trasporto dei bambini che abitano nelle zone periferiche del paese.

L’assistenza di tipo medico-psico-pedagogica è sostenuta dall’A.S.L. competente per il nostro territorio. Ad essa, dal Settembre 2011 vengono inviate anche le certificazioni mediche riguardanti eventuali allergie dei bambini.

La foniatra, la logopedista, la psicologa o il neuropsichiatra vengono invece interpellati di volta in volta, quando se ne intuisca la necessità da parte delle insegnanti per una consulenza di tipo generale e da parte dei genitori, solitamente dietro suggerimento delle insegnanti, per i casi specifici, oppure due volte l’anno per i bambini con difficoltà. In ogni caso le Insegnanti non si rivolgono mai agli specialisti senza il consenso e la presenza dei genitori dei bambini interessati. Qualora la famiglia ne sia consenziente, tali specialisti incontrano  anche le insegnanti per consigli, suggerimenti che possano rivelarsi preziosi per la crescita del bambino.

I piani educativi individualizzati  sono affidati alla competenza del Collegio dei Docenti, e all’interprofessionalità degli operatori socio-sanitari per la definizione di obiettivi educativi, medico – riabilitativi, assistenziali.

      La scuola di ispirazione cristiana, infine, vive inserita nella comunità: spesso vengono utilizzati spazi e sussidi parrocchiali in occasione di assemblee, riunioni o attività particolari come celebrazioni brevi e significative adatte ai bambini dai tre ai sei anni.

        

 

IL CURRICOLO

 

PROGRAMMAZIONE  dell’AZIONE  EDUCATIVA  e  PROGETTAZIONE   dell’ATTIVITA’   DIDATTICA

 

Anche la Scuola d’Infanzia fa propri gli scopi essenziali che appartengono all’intera scuola di base quali l’attuazione del diritto allo studio, la promozione della piena formazione della personalità degli alunni, la realizzazione di interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni.

Finalità essenziale della Scuola d’Infanzia, così come viene individuata dagli Orientamenti del 1991 e successivamente ripresi nelle Indicazioni del 2007 (31 Luglio 2007), è consentire ai bambini e alle bambine di raggiungere avvertibili traguardi in ordine all’identità, all’autonomia, alle competenze in una visione del bambino come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i pari,  gli adulti,  l’ambiente, la cultura.

Programmare significa organizzare percorsi  di apprendimento flessibili e personalizzati per consentire ai bambini di esprimere e realizzare il loro potenziale di sviluppo, predisporre contesti educativi motivanti e significativi, finalizzati a consentire a ciascun bambino lo sviluppo dei proprio potenziale, nel rispetto dei suoi tempi e dei suoi stili d'apprendimento.

L'insegnante acquistando la funzione di "regista" crea situazioni /stimolo con materiali, spazi e ambienti idonei.

In linea con le Indicazioni e le Raccomandazioni, inoltre , le attività vengono articolate in modo da connotarle in senso ludico, esplorativo e relazionale.

Il gioco rappresenta, infatti l’attività privilegiata del bambino e dell’esperienza umana in generale: esso, quindi,  per la sua carica motivazionale ed espressiva, si presenta come un grande alleato nei processi di apprendimento .

L’attività ludica è l’elemento che colora e segna il tono di fondo dell’esperienza scolastica, si espande in ogni dimensione , da quella affettiva a quella motoria e mimico-gestuale, risponde anche ai bisogni  sociali  del divertirsi, misurarsi con gli altri, cooperare e collaborare, dell’accettare regole e ritmi condivisi.

Il gioco, infine supporta la cognitività con giochi senso-percettivi, di ricerca, di esplorazione, di immaginazione e creatività, soddisfacendo, in questo caso la voglia di fantastico.

In sintesi, il gioco rappresenta il linguaggio preferenziale in cui ambientare gli apprendimenti degli altri linguaggi, rendendoli più accessibili e disponibili ai bambini/e.

L’esplorazione e la ricerca costituiscono l’approccio privilegiato che unisce le esigenze del bambino e dell’insegnamento. Esse presumono da un lato partecipazione personale, curiosità, impegno attivo, messa in atto di strategie di pensiero e di azione, dall’altro richiedono all’insegnante di attivare la scoperta, di accettare ipotesi e di verificarle insieme con i bambini, di considerare anche l’errore come possibilità di ulteriore approfondimento, di aspettare e di rispettare i tempi , i contributi, gli interessi dei bambini.

La vita di relazione si pone, infine, come condizione indispensabile  al benessere emotivo ed affettivo dei bambini nonché come contesto efficace e motivante per l’apprendimento.

Particolare attenzione meritano alcune fasi e situazioni delicate del percorso scolastico del bambino: l’accoglienza, il passaggio a nuovo ciclo scolastico, le difficoltà e gli svantaggi.

 La programmazione e la progettazione educativo – didattiche  si avvalgono, a questi riguardi di una ancora più stretta collaborazione e consulenza con la famiglia, con gli operatori socio – psico – pedagogici, oltre, naturalmente al lavoro di equipe svolto dagli insegnanti della scuola e dai colleghi degli ordini di scuola o istituzioni immediatamente precedenti e /o seguenti quello che il bambino si trova a frequentare.

     Il “progetto di accoglienza” si pone come obiettivo generale quello di rendere piacevole l’inserimento o il ritorno a scuola attraverso attività che stimolino la curiosità del bambino, che favoriscano l’inserimento graduale dei bambini di tre anni aiutandoli a scoprire persone e ambienti nuovi, che consentano ai bambini più grandi di riprendere i ritmi di vita scolastica in maniera maggiormente autonoma circa l’uso degli spazi e dei materiali, che creino un ambiente sereno dove vengano privilegiate le relazioni con gli altri e che valorizzino i vissuti affettivi.

Coscienti del valore  del vissuto relazionale, le insegnanti prestano una particolare attenzione all’articolazione dei gruppi di bambini al fine di favorire gli scambi sia verbali che di cooperazione: da situazioni bene organizzate vengono promosse la conquista del senso di sicurezza e della stima di sè , l’accettazione degli altri.

      Le iniziative di continuità si svolgono in maniera definita “orizzontale” quando coinvolgono la famiglia, le scuole parallele, l’extrascuola e “verticale” quando esse promuovono il raccordo tra scuole di diverso ordine e grado.

     Infine chi opera nella scuola è cosciente che il diritto allo studio riguarda ciascun bambino: la sua integrazione scolastica non deve avvenire solo in funzione di una generica socializzazione, ma anche dello sviluppo di tutte le possibilità e capacità in relazione alla identità, alla autonomia, alle competenze. Ciò significa che la Scuola deve rispondere alle esigenze di crescita, ai bisogni di maturazione di ciascun bambino così come egli è, con i suoi svantaggi, oppure con le sue eccellenze attraverso “piani educativi individualizzati”.

In questo senso le attività di sezione promuovono nei bambini più grandi il senso di responsabilità e di aiuto nei confronti dei più piccoli o più svantaggiati, oltre al fatto che ciò favorisce l’acquisizione di  competenze nuove;  nei bambini più piccoli esse  favoriscono l’apprendimento per imitazione , il superamento delle difficoltà, la partecipazione a giochi particolarmente significativi.

Le attività per gruppi omogenei permettono la proposta di situazioni più complesse con le quali i bambini possono confrontarsi, li invitano a trovare soluzioni nuove e creative.

 

 

INTEGRAZIONE SCOLASTICA

La normativa di riferimento sono le Indicazioni del 2007 e l’atto di indirizzo del Settembre 2009.

   Poiché la scuola è luogo di apprendimento e insieme di costruzione dell’identità personale, l’obiettivo fondamentale è che ciascuno si possa sentire accolto (La legislazione parla di “Inclusione”!)

La scuola attiva interventi personalizzati per i bambini con difficoltà, coinvolgendo la famiglia, le strutture specialistiche dell’ULSS, del settore sociale, del Comune.

 Il contatto, la consulenza e le iniziative con tali enti e servizi, sono a questo riguardo, davvero irrinunciabili.

    In questo caso vengono assegnati incarichi formali alle insegnanti di sezione, all0’insegnante di sostegno, all’assistente personale (incaricata dall’ULSS), riguardanti la compilazione del PDF, del PEI.

    Tali figura costituiscono, insieme con lo specialista ed i genitori dell’alunno, un gruppo di lavoro che si incontra a scadenza semestrale allo scopo di definire, in un primo tempo, monitorare, in un secondo e verificare, al termine, il percorso educativo e didattico del Bambino.

   Le insegnanti di sezione, a partire dai singoli piani di apprendimento, individuano il percorso migliore da proporre ai Bambini in difficoltà.

 

 

   Oltre alla programmazione a lungo termine, definita all’inizio dell’anno scolastico, le insegnanti stendono la progettazione a breve termine individuando specifici percorsi educativo- didattici durante incontri di progettazione a livello di plesso, ma anche a livello di zona (scuole materne di paesi limitrofi) a cadenza settimanale.

 

 

OBIETTIVI

 

A livello generale si riportano i principali obiettivi previsti in relazione alle finalità specifiche della Scuola d’Infanzia secondo le INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO del Settembre 2007 ed entrate a pieno regime a partire da Settembre 2009.

 

MATURAZIONE DELL'IDENTITA' AUTONOMIA e COMPETENZE

 

OBIETTIVI GENERALI

 

IDENTITA’

v      Vincere la paura di affrontare nuovi ambienti manifestando stima di sé, sicurezza, fiducia nelle proprie capacità

v      Vivere in modo equilibrato i propri stati affettivi, tollerando la frustrazione, controllando sentimenti ed emozioni

v      Riconoscere i sentimenti degli altri

v      Riconosca la propria appartenenza ad un gruppo sociale, ad una comunità con proprie tradizioni, riconosca le differenze di sesso

v      Pronunciare correttamente il proprio nome, quello dei famigliari e di qualche oggetto. (es. fazzoletto, scarpe, bambola)

v      Prendere coscienza di se' nel rapporto con l'insegnante

v      Acquisizione della consapevolezza di appartenere ad un gruppo‑sezione.

v      Vivere insieme in allegria e in collaborazione.

v      Prendere gradualmente coscienza dei propri vissuti e saperli raccontare.

AUTONOMIA

 

v      Sia capace di orientarsi in maniera personale nell’ambiente scolastico

v      Si renda disponibile all’interazione costruttiva

v      Si apra alla scoperta

v      Interiorizzi valori di libertà, cura di sé, solidarietà, giustizia, impegno ad agire per il bene comune

COMPETENZE

v      Affini capacità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche, sociali, intellettive

v      Dimostri capacità di esplorazione, di scoperta intenzionale, in senso geografico, naturalistico, artistico, urbano, della storia e delle tradizioni locali

v      Produca messaggi, testi, in diverse modalità rappresentative sia grafiche che pittoriche, che linguistiche e/o plastiche

v      Comprenda e interpreti rielabori e comunichi esperienze, situazioni vissute, abilità conosciute e maturate

v      coltivi immaginazione, curiosità, intuizione, creatività, gusto estetico e capacità di conferimento di senso

 

IL SENSO DELLA CITTADINANZA

v      la scuola in quanto comunità educante genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi,ed è in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La scuola affianca al compito ”dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”. L’obiettivo è quello vi valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni individuo, in quanto la presenza di bambini con radici culturali diverse, è divenuto un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico.

 

 

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO  RELATIVI Al TITOLI

Ovvero livelli essenziali di prestazione:

 

CORPO   MOVIMENTO SALUTE

 

 

v      Rappresentare lo schema corporeo in modo completo e strutturato, maturare competenze di motricità  fine e globale

v      Muoversi con destrezza nell’ambiente di gioco controllando i movimenti degli arti e la lateralità

v      Muoversi spontaneamente ed in modo guidato, d soli o in gruppo in base a rumori, suoni, musica, indicazioni,…

v      Curare l’autonomia della propria persona, gli oggetti personali, l’ambiente ed  i materiali comuni nella prospettiva dell’ordine e della salute

v      Controllare l’affettività e le emozioni in maniera adeguata all’età rielaborandola attraverso il corpo e il movimento

v      Controllare la forza del corpo, valutare il rischio, coordinarsi con gli altri.

 

IL SE' E L'ALTRO

 

 

v      Rafforzare l’autonomia e la stima di sé

v      Rispettare gli altri: pensieri ed azioni

v      Rendersi conto che esistono punti di vista diversi

v      Rispettare il mondo animato ed inanimato che li circonda

v      Accorgersi delle differenze di sentimenti tra maschi e femmine

v      Lavorare in gruppo progettando insieme, dandosi regole, collaborando attivamente

v      Conoscere la propria realtà territoriale e quella di altri bambini

v      Registrare situazioni ed avvenimenti che suscitano paura, stupore, sgomento, diffidenza, ammirazione, disapprovazione, compiacimento, generosità, simpatia,….

v      Soffermarsi sul senso della morte, delle origini della vita, della malattia, del dolore, dell’uomo, di Dio, a partire dalle risposte elaborate nella famiglia e nella comunità di appartenenza

v      Assumersi responsabilità e osservare regole di comportamento.

v       

 

v       

 

 

LINGUAGGI, CREATIVITA’ ESPRESSIONE

 

 

v      Parlare, descrivere, raccontare, dialogare, con gli altri lasciando trasparire fiducia nelle proprie capacità comunicative, scambiando impressioni, facendo domande, dando informazioni, impressioni, giudizi,…

v      Ascoltare, comprendere, riesprimere narrazioni

v      Riconoscere testi, motivare gusti e preferenze

v      Distinguere tra segno, parola, immagine, disegno, scrittura, significante e significato

v      Elaborare codici personali in ordine alla lingua scritta

v      Disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all’esperienza lasciando “traccia di sé”

v      Utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurre suoni e rumori, anche in modo coordinato con il gruppo

v      Esplora i primi alfabeti musicali

v      Incontrare forme di arte presenti nel proprio territorio

v      Seguire con attenzione spettacoli teatrali, musicali, cinematografici,..

v      Sperimentare diverse forme artistiche nel mondo interno ed esterno attraverso l’uso di diverse tecniche e strumenti (compresi quelli multimediali)

I DISCORSI E LE PAROLE

 

 

v      Sviluppare la padronanza nell’uso della lingua italiana e arricchire il proprio lessico

v      Comunicare emozioni, domande, ragionamenti, pensieri attraverso il linguaggio verbale

v      Raccontare, inventare storie, comprendere narrazioni, dialogare, discutere, chiedere spiegazioni, progettare attività e definirne regole

v      Sviluppare un repertorio linguistico adeguato alle diverse esperienze e ai diversi apprendimenti

v      Confrontare diverse lingue, riconoscere ed apprezzare la pluralità linguistica ed il linguaggio poetico

v      Rendersi conto della propria lingua materna

v      Sperimentare le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura anche utilizzando le tecnologie.

 

 

LA CONOSCENZA DEL MONDO

 

 

v      Coltivare con continuità e concretezza propri interessi ed inclinazioni

v      Osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare

v      Aiutare a realizzare lavori e compiti a più mani

v      Toccare, guardare, osservare, fiutare, assaggiare ricercando, nella narrazione seguente, la proprietà dei termini

v      Contare oggetti, immagini, persone, aggiungere e togliere quantità, vautare le qualità, ordinare e raggruppare per colore, forma, dimensioni,…

v      Collocare fatti e persone nello spazio e nel tempo

v      Eseguire percorsi, elaborare successioni,  e contemporaneità, registrare regolarità cicliche

v      Manipolare, smontare, montare, piantare, legare, seguendo un progetto proprio o di gruppo,o seguendo istruzioni ricevute

v      Elaborare progetti propri

v      Adottare uno schema investigativo del “chi, che cosa, quando, perché” per risolvere problemi, chiarire situazioni, raccontare fatti, spiegare processi

v      Commentare, individuare collegamenti, operare semplici inferenze, proporre ipotesi esplicative di problemi

v      Negoziare con altri spiegazioni di problemi allo scopo di individuare quelle più pertinenti e persuasive

v      Ricordare e ricostruire attraverso forme di documentazione quello che si è visto, fatto, sentito, e scoprire che il ricordo e la ricostruzione possono anche differenziarsi.

 

 

 

PIANI PERSONALIZZATI DELLE ATTIVITA’

 

A partire dall’esperienza individuale dei bambini , dalle loro capacità, in coerenza con il maggior  numero di obiettivi specifici di apprendimento e dalla concreta possibilità di  approdare a determinate competenze, vengono indicati, di volta in volta, all’interno di ogni singola unità di apprendimento, gli obiettivi formativi adeguati ad ogni singolo bambino sia in relazione all’età che alle capacità personali.

 

 

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Nella progettazione delle attività vengono stese dalle insegnanti le UNITA’ DI APPRENDIMENTO o PROGETTI che  indicano motivazioni, scelta del tema, obiettivi formativi, aspetti organizzativi, modalità di osservazione, verifica, valutazione.

 

DOCUMENTAZIONE DELLE COMPETENZE INDIVIDUALI

Esso comprende:

©      una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei processi educativi raggiunti

©     Una documentazione “sobria” e significativa di elaborati che offra indicazioni di orientamento fondate sulle risorse, sui modi e sui tempi di apprendimento, sugli interessi, sulle attitudini e le aspirazioni personali dei bambini.

Viene compilato ed aggiornato dalle insegnanti

 

ADATTAMENTI DEL CALENDARIO SCOLASTICO

 

La Scuola d’Infanzia, inizia l’attività nella prima metà di settembre e termina alla fine di giugno. Durante l’anno scolastico essa funziona secondo il calendario ministeriale e segue le indicazioni del Sovrintendente Regionale del Veneto; resta perciò sospesa nei giorni di vacanza previsti per la scuola statale e nei giorni di sabato.

L’intero anno scolastico è idealmente suddivisibile in periodi particolari durante i quali le attività didattiche subiscono una forte connotazione dettata da esigenze dei bambini, da ricorrenze, da feste.

In sintesi:

·        Settembre- Novembre è il periodo dedicato alle attività del “progetto Accoglienza”;

·        Novembre- Dicembre è dedicato alla preparazione al Natale e alla rappresentazione natalizia da offrire ai genitori attraverso una festa;

·        Gennaio- Maggio è il periodo dei progetti ad ampio respiro, di argomento vario scelto di anno in anno in base a motivazioni particolari. Tale progetto viene concluso e rappresentato attraverso musiche e danze durante la festa di fine anno scolastico;

·        Marzo- Aprile- Maggio: in questi mesi si inseriscono progetti a brevissimo termine dedicati alla festa del Papà, alla Pasqua, alla festa della Mamma e progetti a breve termine, che coinvolgono soltanto i bambini di cinque anni, per le attività integrate con i bambini della Scuola Primaria.

 

 

MODALITA’ DI RACCORDO TRA I TEMPI DI INSEGNAMENTO ED I RITMI DI APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI

 

La scuola svolge un ruolo importante anche nell’articolazione della capacità di percepire e di collocare gli eventi: la giornata scolastica offre riferimenti sui quali si può avviare la strutturazione dell’aspetto ciclico della scansione temporale (ore, giorni, settimane), sia dell’aspetto irreversibile del divenire, del trascorrere del tempo.

Dal punto di vista personale, del bambino, occorre tener presente sia l’aspetto cognitivo riguardante il tempo che ciascun bambino si sta facendo, sia  i suoi “tempi” e ritmi di apprendimento.

      Le attività proposte durante la giornata seguono quindi una scansione temporale che presenta caratteristiche di successione regolare e flessibilità. La prima permette al bambino di organizzare la propria percezione riguardo al tempo, gli toglie l’ansia di non sapere che cosa lo aspetta, o lo tranquillizza circa il momento in cui potrà tornare a casa, mentre la seconda gli consente di fruire al meglio di ogni proposta alternando impegno e concentrazione al gioco libero mantenendo vivi la curiosità e l’interesse che sono fattori fondamentali per il sostegno della motivazione. Per questo motivo la scansione della giornata è organizzata in modo da alternare attività guidate e libere secondo una successione stabilita, ricorrente.

 

 

Articolazione dell'orario giornaliero.

 

TEMPI

SPAZIO

ATTIVITA

(7.45 preapertura)

 

 

8,00‑9,15

SEZIONE

ACCOGLIENZA E GIOCO LIBERO

 

 

 

9,15‑10,00

SEZIONE

ATTIVITA DI SEZIONE

       (calendario, appello, conversazione)                                                                                                                   (calendario, appello, convers.)

 

 

 

10,00‑11,15

SEZIONE

ATTIVITA DIDATTICA

(di sezione o di intersezione)

 

 

 

11,15-12,15

SEZIONE

PREPARAZIONE E CONSUMAZIONE

 DEL PRANZO

 

 

 

12,30 ‑12,45

USCITA ANTIMERIDIANA

 

 

 

 

12,15- 13,15

GIARDINO O SALONE

GIOCO LIBERO

 

 

 

13,15‑15,00

DORMITORIO – SEZIONE

RIPOSO PER I BAMBINI PICCOLI E MEDI RILASSAMENTO SEGUITO DA

ATTIVITA’ DIDATTICA PER I GRANDI

 

 

 

15,00-15.40

AULE  O GIARDINO

MERENDA

 

 

 

15.40-16,00

USCITA

 

 

 

UTILIZZO DEGLI SPAZI

 

      Gli spazi a disposizione della Scuola sono stati presentati nel paragrafo riguardante le strutture ed i servizi della scuola. Occorre però far notare che tali spazi vengono arredati ed utilizzati secondo una precisa intenzionalità in armonia con la progettazione didattica.

·        Le aule di sezione sono suddivise idealmente in angoli: un grande tappeto delimita lo spazio dedicato al gioco libero con costruzioni di vario tipo, animali di plastica, bambole, puzzles, “travestimenti”; lo stesso tappeto, una volta riordinati i giochi,  ospita i bambini seduti in cerchio per le attività di routine come la conta, il calendario, la conversazione. Nell’altro angolo trovano posto alcuni tavolini esagonali di colore vivace: vengono utilizzati dai bambini per le attività grafiche e manuali di tipo individuale, ma anche di gruppo, essi offrono molta versatilità nella disposizione, permettono libertà di scelta del posto da parte dei bambini, consentono di variare la composizione del gruppo di lavoro, oltre ad agevolare le operazioni di pulizia dell’aula. Sia i giochi, che il materiale di lavoro (colori, forbici, carta, colla,…) sono custoditi in grandi ceste sovrapponibili o su scaffali dell’armadio ad una altezza facilmente raggiungibile dai bambini al fine di consentire loro la maggiore autonomia possibile.

Le porte delle aule sono state dipinte con il colore che contraddistingue il sezione al fine di aiutare, soprattutto i bambini più piccoli a riconoscere il proprio gruppo attraverso il codice colore.

Le aule vengono utilizzate per le attività di sezione,  per i gruppi di intersezione.

·        Il dormitorio è stato dipinto e decorato con stelline adesive fosforescenti in modo da risultare accoglienti sia quando la luce è accesa, sia quando si entra nella penombra. Lo spiccare delle stelle, quando viene spenta la luce, accompagna, insieme con la fiaba raccontata dall’insegnante o dalla ninna nanna riprodotta dalla musicassetta la fase del prendere sonno che, per il bambino è particolarmente delicata dal punto di vista emotivo.

·        A causa del consistente numero di bambini, le insegnanti hanno pensato di attenuare il problema del rumore e della confusione facendo pranzare i bambini  nelle rispettive aule. Nei due anni precedenti si era già sperimentata questa soluzione con i bambini di due sezioni, in seguito, dato il buon esito dell’esperimento, si è deciso di proporla a tutti i bambini. Ciò permette loro di pranzare in un ambiente  decisamente meno rumoroso a vantaggio del benessere di tutti, compresi i bambini più piccoli che tendevano, comprensibilmente, a spaventarsi in mezzo alla confusione.

·        L’aula di lettura è chiamata spontaneamente dai bambini “casa dei sogni”: le pareti sono interamente decorate, sparsi sul pavimento ci sono alcuni materassini e cuscini. I libri sono ordinati su ripiani ad altezza di bambino e appoggiati al muro in modo da rendere visibile la copertina.

L’intero ambiente deve favorire la tranquillità, la calma, la concentrazione per far nascere l’interesse per la lettura.

     I bambini accedono alla sala in piccoli gruppi, osservando alcune semplici 

     regole: togliersi le scarpe, parlare sottovoce, prendere un 

     libro alla volta, sfogliarlo con cura e riporlo al proprio posto. E’

     consentito invece stare seduti o sdraiati, guardare un libro da soli o in

     due o tre amici, oppure decidere di farsi leggere un libro

     dall’insegnante.

·        Il salone, spazioso, è suddiviso in angoli:  delle costruzioni,  della casetta, dei travestimenti, angolo del castello , delle capriole, dei disegni, del computer.

Una gradinata in legno ricoperto di moquette permette di raggruppare i bambini in occasione di piccole rappresentazioni teatrali offerte da esterni o realizzate dai bambini, o per cantare insieme.

Un grande tappeto ed una gradinata in legno ricoperta di moquette e tessuto, permette ai bambini di stare seduti per la visione di videocassette, oppure di effettuare giochi motori,  attività psico-motorie o per il rilassamento dei bambini grandi prima delle attività pomeridiane.

·        I giardini sono di norma utilizzati durante la bella stagione per i momenti di gioco libero dopo il pranzo e dopo la merenda, ma costituiscono pure degli spazi privilegiati per osservazioni naturalistiche, e per piccoli esperimenti.

·        Allo scopo di rendere più agevole la riconsegna dei bambini ai genitori, già la merenda viene servita ai Bambini per gruppi di età: nelle due sezioni  più ampie i gruppi di Medi e di Grandi, nella saletta al piano superiori i bambini più Piccoli. In questo modo si è cercato pure di favorire questi ultimi evitando loro di salire e scendere più volte le scale, dato che riposano già al piano superiore.

 

CONTINUITA’, VERIFICA, VALUTAZIONE, DOCUMENTAZIONE.

 

La scuola non è in grado di assolvere a tutti i compiti di istruzione, di formazione e di educazione, è perciò necessario “prevedere un sistema di rapporti interattivi“ con le altre istituzioni, ad essa contigue.

La continuità deve tenere conto dell’unitarietà, delle esperienze che il bambino fa, dentro e fuori della scuola, degli stili educativi, della coerenza degli interventi e si assicura, con opportuni raccordi con gli ambienti e gli attori dell’esperienza precedente.

Vengono considerate iniziative che favoriscono la continuità tutti gli accorgimenti e le proposte che mantengano un legame di collaborazione e di corresponsabilità tra le diverse istituzioni educative: famiglia, scuola, territorio, associazioni. Esse si distinguono solitamente in “continuità orizzontale” i rapporti tra la scuola materna e le istituzioni ad essa contigue, mentre si definiscono “continuità verticale” i raccordi tra la Scuola d’Infanzia e le istituzioni scolastiche immediatamente precedenti e seguenti (nido e scuola elementare).

 

Si riassumono in maniera schematica le iniziative che coinvolgono scuola e famiglia:

 

 

 

·         Incontri individuali:

Le insegnanti si rendono disponibili: all'inizio dell'anno scolastico (lo scopo è quello di raccogliere attraverso il colloquio e una compilazione della scheda di anamnesi, il maggior numero possibile di notizie utili alla conoscenza ed al benessere del bambino che entra per la prima volta alla Scuola d’Infanzia), a gennaio per tutti, a giugno per i bambini grandi.

 

·         Incontri di sezione:

in ottobre, per la presentazione della programmazione  per l'elezione dei rappresentanti di sezione (questi ultimi verranno riuniti ogni volta che necessita la loro collaborazione); altri  incontri saranno fissati nell'arco dell'anno scolastico.

 

·         Incontri formativi:

 tenuti da esperti circa argomenti utili  alla relazione genitore- bambino

 

·         Assemblee con il Comitato di Gestione: sono due (all’inizio e alla fine anno sc.)

·         Feste:

Santa Lucia (dicembre)

Santo Natale (dicembre)

della Famiglia (maggio)

Uscita primaverile con le famiglie (una domenica)

 

  • Incontro con i genitori dei nuovi iscritti: in settembre.

 

 

Raccordo con le Associazioni e gruppi:

·         La nostra scuola si avvale della collaborazione di insegnanti che si occupano delle attività motorie e psicomotorie, inviati da una cooperativa  che organizza specifici progetti  allo scopo di sostenere lo sviluppo armonico dei bambini. Essa garantisce  anche la collaborazione di operatori professionisti qualificati che sostengono ed accompagnano il progetto coinvolgendo anche le insegnanti della scuola. Si rimanda alla sezione riguardante specifici progetti si riporta anche quello relativo alle attività ludico-motorie.

·         In occasioni particolari, soprattutto nel periodo di Carnevale la scuola coglie l’occasione di far assistere i bambini a qualche rappresentazione teatrale: a volte presso la scuola, altre volte promovendo un’uscita a teatro. IL “TEATRO LABORATORIO DEL MAGO”, “TANGRAM”,  l’associazione “A.I.D.A.”, l’Associazione “ARIBANDUS”, “FIORDITEATRO”, sono i gruppi solitamente interpellati per i loro programmi particolarmente gradevoli, ben strutturati, coinvolgenti.

 

Raccordo con la Scuola Primaria

 

  •  

-          Incontro con le insegnanti delle classi prime per un raccordo curricolare (settembre).

-          Incontro con alcune insegnanti della scuola materna ed elementare statale per la formazione delle classi prime

      ( settembre).

-          scambio di informazioni sugli allievi passati al primo anno della scuola primaria qualora venga esplicitamente richiesto dalle Insegnanti di Scuola Primaria.

-          In collaborazione anche con le insegnanti di Scuola d’Infanzia statale viene steso ed attuato un progetto a breve termine, comune, che interessa i bambini dell’’ultimo anno della scuola di infanzia e quelli del primo anno di scuola primaria. Tale progetto viene attuato nei mesi di Aprile- Maggio per un totale di 4-5-incontri.

-          Visite dei bambini di 5 anni alla scuola primaria  e viceversa.

-          Raccolta e passaggio di informazioni riguardanti il percorso formativo del Bambino. Si tratta, cioè di un fascicolo  personale predisposto  e condiviso dai docenti di entrambi gli ordini scolastici. Lo stesso strumento viene inoltre utilizzato per la formazioni di classi prime nel modo più equieterogeneo  possibile.

-          Realizzazione di elaborati di diverso tipo riguardanti le attività di lettura svolte dai bambini della scuola materna

 

WWW.DONADAMI.IT

 

        La Scuola d’Infanzia possiede un sito proprio : www.donadami.it .

        Si tratta di una modalità, correlata allo sviluppo tecnologico, di realizzare uno dei tipi di continuità “orizzontale” con l’extrascuola, ma anche con le famiglie, con le altre scuole, con le altre associazioni presenti sul territorio.

        All’interno del sito, continuamente aggiornato da un genitore, in accordo e su indicazione con le Insegnanti ed il Comitato di Gestione, si possono trovare molte notizie riguardanti le attività svolte, l’organizzazione, gli incontri di formazione organizzati  per i genitori; inoltre è possibile mettersi in comunicazione con la scuola attraverso alcuni  indirizzi di posta elettronica:

   info@donadami.it

         Per ovvi motivi, questo non può e non deve sostituire le tradizionali vie di comunicazione, in particolare  tra scuola e famiglie:  data la tenera età dei nostri bambini, esse devono rimanere molto più “reali” che “ virtuali”.

 

 

OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE, DOCUMENTAZIONE

 

Osservazione, verifica, valutazione e documentazione sono operazioni che possono qualificare la professionalità docente.

La prima è presente, con vari scopi, durante tutto l’anno scolastico, consente di operare in modo consapevole in relazione alla realtà utilizzare al meglio le risorse disponibili e di mantenere sempre viva l’attenzione ai “segnali” che possono far riflettere circa l’itinerario educativo messo in atto.

La verifica si connota, insieme alla valutazione per l’aspetto formativo che può assumere: raccolta di elementi informativi dei processi di insegnamento-apprendimento, attuata con diversi metodi e strumenti ( schede, griglie, protocolli, profili, relazioni,…) per meglio conoscerli ed operare successivamente.

La documentazione si attua verso tre direzioni: i bambini, la famiglia, la scuola sia quella di appartenenza che di successiva accoglienza.

Gli strumenti utilizzati sono: cartelloni, elaborati individuali e collettivi dei bambini, registrazione grafica delle espressioni verbali, fotografie, videoriprese  che riguardano particolari e significative esperienze vissute a scuola.

     Il Fascicolo personale rappresenta uno strumento di comunicazione tra personale docente di diverse scuole.

E’ un’occasione per le insegnanti di Scuola d’Infanzia di riflessione finale, dopo tre anni di scuola, per presentare e raccontare il bambino scolaro che passa da una scuola all’altra.

Esso si struttura essenzialmente su tre assi:

a)     Esperienze, conoscenze, abilità e stili di apprendimento

          b) Relazione e partecipazione

 c) Atteggiamento verso l’esperienza scolastica, motivazione

I primi due assi – equiparati per importanza – sono utilizzati ai fini della formazione delle classi prime nel modo più equi- eterogeneo possibile; il terzo asse rimane da sfondo al profilo del bambino e costituisce comunque una preziosa fonte di conoscenza per l’insegnante.

Questo fascicolo si ispira ad una proposta elaborata da un gruppo di psicopedagogisti e presentata dall’ ”Educatore” negli scorsi anni e si fonda su alcune considerazioni teoriche riferite sia ai più recenti studi delle scienze dell’educazione, sia alle analisi sui fenomeni di insuccesso scolastico.

Innanzitutto vi è la convinzione che le competenze psico-sociali e relazionali (cioè il rapporto con i pari, con l’insegnante e con se stesso) siano altrettanto incisive nel livello di successo scolastico delle competenze più propriamente cognitive riassunte nella prima parte.

Inoltre si ritiene che la motivazione ad apprendere e l’atteggiamento verso la scuola

possano essere determinanti per il raggiungimento di un risultato positivo e del superamento delle difficoltà nel passaggio tra i diversi gradi scolastici. Tali aspetti comunque non sono considerati ai fini della formazione delle classi.

Questo modello di fascicolo evita la rilevazione dettagliata delle specifiche abilità o di micro-prestazioni.

Infatti si ritiene determinante per il successo scolastico non tanto il possedere più o meno precocemente tutta una serie di prestazioni a volte acquisite con esercizio meccanico ripetitivo, quanto piuttosto lo sviluppo di abilità di base, di capacità generali che coinvolgono più sfere di competenza.

Tale modello di fascicolo attraverso l’uso potrà essere progressivamente perfezionato, sviluppato, arricchito, ma rimane centrale l’idea pedagogica di fondo che la sostiene: di un passaggio di informazioni non condizionanti per l’alunno, informazioni capaci di descriverlo senza per questo costringerlo in aspettative già definite nella precedente esperienza scolastica.

 

 

RISORSE UMANE

 

Modalità di impiego dei docenti

 

Nella Scuola operano al momento 7 insegnanti a tempo pieno e 4 insegnanti a tempo parziale come aiuto ai bambini con difficoltà e come supporto alle insegnanti di sezione.

Il personale ausiliario è composto da 3 inservienti a tempo parziale una aiuto cuoca ( che svolge attività di ausiliaria a completamento orario) ed una cuoca.

Le insegnanti assunte possiedono il titolo di studio utile o superiore a quello richiesto per svolgere l’attività di insegnamento nella scuola materna (N. 2 possiedono il diploma di scuola magistrale, N. 9 possiedono il diploma di Istituto Magistrale, di esse una possiede il diploma di Laurea in Pedagogia. N. 6 hanno ottenuto il titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito con il superamento di  concorso pubblico indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione).

L’orario di servizio delle insegnanti è articolato in modo tale da poter svolgere, nell’arco della giornata e della settimana, attività di sezione e di intersezione.

Tranne poche eccezioni le insegnanti si ritrovano un pomeriggio la settimana (generalmente il Mercoledì), dopo la conclusione della giornata scolastica, per stendere o per verificare la programmazione e l’organizzazione delle attività.

L’ideazione dei singoli progetti didattici avviene in maniera collegiale, ma si lascia molto spazio anche alle delle singole insegnanti che promuovono, propongono esperienze sulla base delle proprie propensioni e competenze specifiche: ciò porta a valorizzare il contributo di ciascuna, ad arricchire la cultura dell’intero gruppo docente, a mantenere unità e coerenza in tutti gli interventi educativi oltre che favorire e promuovere collaborazione, armonia, attenzione premurosa tra le insegnanti stesse. Il clima  di calda collaborazione che si instaura nella  scuola tra tutto il personale reca sicuramente vantaggio ai bambini non meno della seria preparazione professionale delle insegnanti.

A questo riguardo le insegnanti:

·        partecipano annualmente ai corsi di formazione e di aggiornamento organizzati dalla F.I.S.M. o, a seconda degli interessi o delle esigenze particolari, frequentano corsi o giornate di studio organizzate da altre istituzioni.

·        Partecipano alle riunioni del Collegio Docenti di zona (Zona didattica N. 12), di inizio e di fine anno con tutte le insegnanti delle scuole materne (N. 12 Scuole coordinate) aderenti alla F.I.S.M. presiedute da una coordinatrice designata dalla presidenza provinciale F.I.S.M.

·        Partecipano alle riunioni per progetti a breve termine o per gruppi di studio del gruppo operativo (N. di scuole più ristretto rispetto a quello di zona). Tali gruppi sono formati in base alle caratteristiche simili e/o alla vicinanza tra le singole scuole. Quest’anno il gruppo di lavoro comprende le scuole di Isola, Salizzole e Buttapietra.

 

Tutti questi incontri, insieme con le riunioni di intersezione a composizione completa (vale a dire anche con la presenza dei rappresentanti dei genitori), hanno pure lo scopo di monitorare costantemente l’andamento dei progetti, dell’organizzazione delle attività e delle diverse iniziative per decidere opportuni cambiamenti o modifiche. 

                                                   

Per il presente  anno scolastico  2011 – 2012  sono iscritti 143 bambini. Causa il numero elevato di iscrizioni, non si sono potuti accogliere bambini anticipatari.

 

      I bambini vengono suddivisi in sezioni di età eterogenea.

      Durante la mattinata l’attività didattica viene svolta per gruppi di sezione per due giorni la settimana e per gruppi di intersezione (cioè di età omogenea) per tre giorni la settimana. Nel pomeriggio, mentre i Piccoli ed i Medi  riposano, i bambini Grandi si suddividono in gruppi di intersezione per svolgere le attività pomeridiane.

Le esperienze proposte al gruppo di sezione solitamente propongono un livello medio di difficoltà e tendono a stimolare e promuovere nei bambini di età diversa la collaborazione, l’apprendimento per imitazione, l’apprendimento per mutuo aiuto.

Le esperienze proposte invece ai gruppi di intersezione invitano i bambini a “inciampare” in situazioni un poco più complesse per confrontarsi e cooperare al fine di trovare soluzioni nuove e creative.

Le attività motorie e l’accesso alla sala di lettura avvengono in piccoli gruppi di età omogenea e sono proposte a tutti i bambini della scuola.

Ai bambini Grandi, durante il pomeriggio sono proposte attività:

 

 

 

A titolo esemplificativo le attività della mattinata seguono la seguente organizzazione settimanale (per particolari esigenze, esse possono occasionalmente subire leggere variazioni ).

 

LUNEDI

 Attività organizzata nel gruppo - sezione.

 

MARTEDI e MERCOLEDI                    

 

Attività di intersezione psicomotoria  per piccoli gruppi omogenei per età. Contemporaneamente in sezione vengono  svolte attività  di laboratorio con piccoli gruppi eterogenei di bambini.

 

GIOVEDI e VENERDI

Attività d’intersezione

 

 

SINGOLI PROGETTI

I singoli progetti realizzati anno per anno, sono raccolti come allegato al “PROGETTO  A  LUNGO TERMINE” steso dalle insegnanti preventivamente  all’inizio di ogni anno scolastico e completato al termine dell’anno stesso.

 

 

TEMI PRINCIPALI dei SINGOLI PROGETTI

Che vengono  realizzati solitamente durante l’anno scolastico

 

1.   Accoglienza(sett. - nov.)

2      Progetto educazione religiosa (sett. - giugno)

3.   Attività psicomotoria (ott. - magg.)

4.   Intersezione “3 - 4 -5 anni” (gennaio - giugno)

5.   progetto di acquaticità (piscina) per i bambini di 5 anni (marzo – giugno 2011)

 

 

Progetti  specifici per i bambini di 5 anni

Realizzati in gruppi di intersezione pomeridiana

 

1.   Progetto “Questo sono io: quadernone”

2.    Progetto logico - matematico Progetto scientifico

3.   Progetto di laboratorio creativo e riciclo

4.   Progetto lingua Inglese

5.   Progetto musicale

Ad  essi si aggiungono uscite a teatro, a brevi (mattinata) o più lunghe (intero giorno) uscite didattiche (fattorie, biblioteca, fiera di Ottobre  o di primavera, …). In fase di organizzazione è preventivato pure un corso di nuoto per i bambini più grandi.

Esso verrà definito meglio in relazione alle adesioni effettive dei bambini.

 

 

I Progetti svolti durante il pomeriggio sono cinque, uno per ogni giorno della settimana, secondo uno dei calendari allegati.

 

TURNI INTERSEZIONI POMERIDIANE  da Ottobre in poi…

 

 

 

GRANDI

 

 

PICCOLI

 

 

MEDI

 

 

 

LUNEDI

 

 

Chiara

Beby

 

 

 

Elisa R

Federica

 

Elisa S

Serena

 

 

MARTEDI

 

    

           Elisa R

Rossella

 

       Chiara

Elisa S

Daniela

Laura

 

 

MERCOLEDI

 

Serena

Giusy

 

Beby

Laura

Chiara

Elisa S.

 

 

GIOVEDI

 

 

Daniela

Federica

 

Laura

Beby

 

 

Chiara

Giusy

 

 

VENERDI

 

Laura

Elisa S

 

Elisa R

Giusy

Beby

Rossella

 

 

Per tutte le insegnanti, anche nelle situazioni particolari previste dal contratto per assunzione a tempo determinato , tempo ridotto per maternità o part time, nell’orario di servizio è inserita, proporzionalmente, una quota oraria destinata ad attività svolte senza insegnamento frontale (collegi, aggiornamento, riunioni, colloqui, preparazione lezioni, supplenze, feste,….) da recuperare come ROL (recupero ore lavorative) durante le vacanze degli alunni.

 

 

 

FASI DI INSERIMENTO BAMBINI DI TRE ANNI

All’inizio dell’anno scolastico , una fase molto delicata è costituita dall’inserimento dei Bambini più piccoli. Esso dipende in gran parte dall’atteggiamento dei Genitori e dal loro modi di vivere le relazioni affettive., ma anche dal modo in cui le insegnanti si propongono, dalla fiducia che sanno risvegliare, dal rispetto che manifestano.

   In un incontro preliminare le <insegnanti trovano il tempo per un colloquio non frettoloso con i  genitori dei bambini allo scopo di scambiare informazioni riguardanti il benessere, ma anche la storia del bambino. Inoltre, viene posta una particolare attenzione nel mettere i genitori a loro agio, nel far sentire loro di essere ascoltati davvero, in questo modo si alleggerisce molto l’ansia di distacco  anche per loro.

Per ciascuna situazione, occorre molta delicatezza poiché ci sono bambini che conoscono già la scuola dal momento che i loro fratellini hanno frequentato prima di loro, alcuni bambini provengono dal nido, quindi hanno vissuto una prima esperienza di distacco, ma la scuola dell’infanzia è comunque nuova per loro (ambienti, persone, regole, tempi, attività,…), ci sono bambini le cui famiglie si sono trasferite in paese provenienti dall’estero. Ne consegue quindi una necessità di organizzazione flessibile e attenta, oltre che accogliente.

 

 

 

SCHEMA FASI INSERIMENTO

 

Carissimi Genitori,

i primi passi del Vostro Bambino/a nella Scuola Materna costituiscono una fase molto delicata che va preparata e seguita con molta attenzione.

     Si tratta di un periodo in cui Il Vostro Bambino dovrà confrontarsi con adulti che non conosce, con altri bambini, con un ambiente e con ritmi diversi da quelli ai quali è abituato; Voi, d’altra parte, vi sentirete un poco in ansia e preoccupati sia per gli aspetti di vita quotidiana che per quelli psicologici.

     Vorremmo  poterVi tranquillizzare ed assicurare nel dirVi che tutto questo potrà essere superato se seguiremo una certa GRADUALITA’ nel periodo dell’accoglienza.

     Per questo motivo Vi presentiamo uno schema riassuntivo e MOTIVATO del cammino che percorreremo insieme.

 

SCHEMA FASI DI INSERIMENTO

PER BAMBINI DI TRE ANNI

 

Descrizione

Tempi

Motivazione

 

 

 

Colloquio con le Insegnanti

 

 

Pochi giorni prima dell’inizio delle attività

 

Offrire l’occasione a Bambino, Genitori ed Insegnanti di confrontarsi, conoscersi un po’, e di comunicarsi quanto più possibile  abitudini ed esigenze specifiche del Bambino.

Queste informazioni vengono segnate sulla scheda di anamnesi)

 

 

 

Primo inserimento

 

3 ore a scuola (8.30/8.45 – 11.30/11.45) con tutte le Insegnanti e solo con i bambini di tre anni.

 

 

Il Bambino vive la prima esperienza senza genitori per un tempo molto limitato, ma anche molto tranquillo perché ci sono pochissimi bambini a scuola (solo i piccoli).

In questo tempo può giocare, farsi coccolare, esplorare la scuola.

 

 

 

 

Seconda fase:

inserimento del PRANZO

 

ALMENO TRE SETTIMANE

 

 

La durata di questa fase varia moltissimo da bambino a bambino ed è il periodo da tenere maggiormente sotto controllo.

 

Dare il tempo al Bambino di accettare di pranzare in un gruppo numeroso.

Prendere il cibo è un fatto molto personale e privato che ciascuno di noi, anche se adulto, accetta di condividere con gli altri solo se si sente tranquillo, sicuro ed accolto.

 

 

 

 

 

Terza fase:

inserimento del RIPOSO POMERIDIANO

 

 

Il confronto tra genitori e le insegnanti saprà consigliare i tempi opportuni!

 

Alcuni bambini saranno pronti già dalla metà del mese di Ottobre, per altri potrebbe essere preferibile attendere  il mese di Gennaio!

I bambini che provengono dal Nido, solitamente possono fermarsi tutto il giorno già dalla terza settimana.

 

 

Il momento del riposo è senza dubbio estremamente delicato: significa lasciarsi andare, abbandonarsi,…

Il Bambino sarà pronto ad accettare anche questo quando vi accorgerete che accoglie abbastanza serenamente la mattinata.

 

 

Il Bambino può portare a scuola l’oggetto con il quale è abituato a dormire (succhietto, biberon, pupazzetti,…)

 

AUGURIAMO AL VOSTRO BAMBINO, A VOI E A NOI UN  SERENO ANNO SCOLASTICO                                      Le Insegnanti ed il Comitato di Gestione

 

Modalita’ di relazione e coinvolgimento dei Genitori

 

   Un  aspetto, curato dalle insegnanti è la relazione con le famiglie: essa ha lo scopo di creare, curare e far crescere sentimenti positivi di fiducia e collaborazione fra i genitori e le insegnanti, attraverso varie modalità di comunicazione quali:

Þ    Colloqui individuali con i genitori dei nuovi piccoli al duplice scopo di iniziare e promuovere una relazione il più possibile serena, accogliente, reciprocamente ricca, fruttuosa ed importante tra famiglia ed insegnanti, nonché di raccogliere informazioni utili sui bambini per favorirne l’inserimento. A questo proposito oltre alla compilazione della scheda di anamnesi, viene consegnato ad ogni famiglia una scheda informativa sulla modalità, i tempi e le motivazioni delle fasi d’inserimento.

Þ    Il confronto quotidiano con i genitori ci permette di cogliere molte informazioni utili circa il benessere del Bambino.

Þ    Comunicazioni, attraverso cartelloni appesi alle pareti e alla bacheca posti nell’atrio della scuola, riguardanti gli orari delle insegnanti, la scansione delle varie attività giornaliere e settimanali, gli incontri, le uscite, festeggiamenti dei compleanni, di nascite…

Þ  Attraverso un’assemblea, collocata alla fine di Ottobre, nella quale con l’ausilio di un video e di alcune foto scattate ai bambini in diversi momenti della giornata, viene commentata la programmazione in corso.

Þ  Elezione e incontro periodico con i Rappresentanti di sezione

Þ  Incontri formativi con esperti  su temi ed argomenti di interesse pedagogico educativo.